Le gemelle dal gene modificato: l’ombra dell’uomo-Dio

Nelle ultime settimane l’eclatante notizia della nascita di due bambine geneticamente modificate sembra voler continuare a seguire una trama da serie tv, dopo che si sono perse le tracce del ricercatore responsabile.

La vicenda.

Il 26 Novembre viene rilasciata una notizia in tutti i canali di informazione internazionali: un ricercatore è riuscito a far nascere due gemelle con un DNA modificato. Nella conferenza organizzata il giorno dopo, He Jiankui, della Southern University of Science and Technology di Shenzhen, ha rilasciato i dettagli del progetto, ancora sotto esame per confermarne la veridicità. A quanto pare lo scienziato ha lavorato con coppie di pazienti affette dal virus HIV, utilizzando una rivoluzionaria tecnica di manipolazione genetica, la CRISPR/Cas9. L’obiettivo era quello di permettere alle coppie di avere figli protetti dal virus, tramite la soppressione di un gene, chiamato CCR5. Poi, il 4 Dicembre, i media cinesi riferiscono la scomparsa dello scienziato, il quale era stato sottoposto agli arresti domiciliare. Inoltre le identità delle bambine e dei genitori rimangono sconosciute.

Il metodo CRISPR, detto anche "taglia e cuci".
Il metodo CRISPR, detto anche “taglia e cuci”.

Il pericolo per le bambine.

Dopo i dettagli forniti dal dottor Jiankui ci sono state molte riflessioni riguardo le conseguenze delle sue azioni. Prima fra tutte i possibili danni che potrebbero verificarsi per aver disabilitato quel particolare gene. Infatti le persone senza una normale versione del CCR5 possono essere vulnerabili ad altri virus altrettanto temibili, come quello del Nilo Occidentale e tipi di influenza potenzialmente mortali. Si ritiene inoltre che non siano state verificate a sufficienza eventuali modifiche indesiderate del DNA delle bambine, le quali non solo renderebbero inattendibili gli attuali rilevamenti, ma potrebbero rendere inutili le modifiche apportate sul gene in esame. Infatti già per una delle due bambine è stata riconosciuta la mancanza di una mutazione nella coppia dei geni modificati, rendendola comunque vulnerabile al virus del HIV e forse vittima di altri tipi di mutazioni indesiderate.

Uno scenario futuro preoccupante.

Quello che preoccupa è la porta che questo esperimento ha aperto. Se uno scienziato è riuscito in un laboratorio ad utilizzare una tecnica sperimentale su degli embrioni, sorvolando qualsiasi legge e normativa sulla modifica genetica negli esseri umani, nulla vieta ad altri di riprovarci. Per quanto possa essere considerato un pioniere da alcuni, spingendo con coraggio i limiti della scienza moderna, poter manipolare la vita senz’alcun controllo o permesso rimane attualmente un atto estremamente pericoloso e ciminale. Lo scienziato si ritiene fiero del suo lavoro, aiutando famiglie e bambini senza voce in capitolo e destinati a soffrire le stesse pene dei genitori. Il rischio corso, seppur con le migliori intenzioni, si sta infatti rivelando molto più insidioso del previsto. Forse nel giro di una decina d’anni questo evento sarà ricordato come l’anno zero della regolamentazione e gestione dell’editing del genoma umano.

Tratto da "Wolverine: weapon X".
Tratto da “Wolverine: weapon X”. 

Giovanni Battista della Posta.

Fonti: Focus, Motherboard

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