La stagione ufficiale di prosa del Teatro dei Rinnovati si chiude con “La scuola”, regia di Daniele Luchetti, con Silvio Orlando e un cast di grandi professionisti come Vittoria Belvedere, Vittorio Ciorcalo, Roberto Citran, Roberto Nobile, Antonio Petrocelli e Maria Laura Rondanini.
La trasposizione teatrale del celebre film del 1995, a sua volta tratto dai romanzi di Domenico Starnone, ha raccolto una grande presenza di pubblico in entrambe le serate e anche nella replica pomeridiana di oggi, confermando il successo della tendenza, ormai consolidata, di portare il cinema a teatro.
Se il primo tempo scorre amabilmente e riesce bene nel suo scopo di far sorridere, narrando le peripezie professionali e personali di un gruppo di docenti durante il fatidico ultimo giorno di scrutini, il secondo tempo appare un po’ ripetitivo e perde di mordente. Solo l’inserimento di alcuni tratti surreali, come la riproduzione della “mosca”, spezza il ciclico ripetersi dei personaggi: un Silvio Orlando professore si libra in volo per imitare la scena del problematico studente Cardini, solito esibirsi nell’imitazione della mosca, forse come gesto di agognata metamorfosi verso un nuovo “sé”, o forse per semplice goliardia.
È una scuola di un altro tempo, quella che viene presentata in scena: quella dei registri cartacei, delle studentesse a rischio gravidanza precoce, una scuola senza certificazioni BES o DSA. Però si tratta di un contesto in qualche modo ancora attuale, con i soliti problemi di infrastrutture (e la scenografia-cantiere è emblematica in questo senso) e con un corpo docenti che, perdonando qualche scivolamento nella macchietta (ma è la normale resa della commedia) appare abbastanza realistico: vicende intime e preoccupazioni lavorative, principalmente rivolte al bene degli studenti, si sovrappongono. Gli interessi personali dell’individuo si accavallano, talvolta confusamente, ai doveri professionali di un mestiere fra i più difficili al mondo: il docente.
Le interpretazioni degli attori sono di grande livello, forse fra le migliori in questa stagione dei Rinnovati, che ha visto in scena molti grandi nomi, da Zingaretti a Ranieri, Valeria Solarino e Giulio Scarpati, passando per Elio Germano, nel cartellone di Rinnòvati Rinnovati. A parte qualche appuntamento di danza e l’ultimo spettacolo di Rinnòvati Rinnovati, che sarà il 25 marzo con Francesco Motta, è possibile iniziare a stilare un bilancio di questa stagione, che è assolutamente positivo. Il Teatro dei Rinnovati quest’anno ha fatto scelte artistiche che hanno accontentato tutti, sia gli amanti della tradizione, sia gli appassionati di intrepide sperimentazioni, come Dopo la Tempesta, di Armando Punzo. Le grandi sorprese, secondo noi di uRadio, sono stati “L’Avaro” di Alessandro Benvenuti, Utoya con Arianna Scommegna e Mattia Fabris e il recente “Le mille e una notte” con una magnifica Elsa Bossi. Spettacoli molto diversi, ma che rappresentano la varietà espressiva e il desiderio di toccare l’attualità e tematiche sociali, tutte forti componenti di questa stagione.
Noi di uRadio vi aspettiamo con la nostra ultima intervista a Francesco Motta. Dal gruppo “Teatro” della Redazione di uRadio, un caro saluto e arrivederci alla prossima stagione!
Valentina Carbonara
Iwan Paolini
Anna Di Genova
Fabiana Di Mattia
Giada Coccia