Viola Niccolai tra "Storia di Ba" e il presente

Da dieci anni la Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena costituisce per gli studenti una risorsa intellettuale ed un frequentato punto di aggregazione. Due aspetti che, nel fitto calendario di eventi ideato per festeggiare la ricorrenza, il pubblico ritroverà facilmente. Non fa eccezione la presentazione di Storia di Ba (testo di Annamaria Gozzi e illustrazioni di Viola Niccolai, edito da Topipittori, 2016), tenutasi ieri, giovedì 13 ottobre, presso la Sala Storica della Biblioteca. L’illustratrice ha svelato i retroscena e le fasi del suo contributo all’opera dialogando con Daniele Marotta, fumettista e docente presso l’Accademia del Fumetto Siena – associazione partner dell’evento – e, in rappresentanza del Consiglio della Biblioteca, Valentina Faleri.

Viola NiccolaiApprendiamo così che lo spunto per la favola del piccolo Tomi, che nei racconti cosmogonici dell’anziano Ba scopre la propria identità, proviene dall’attualità più urgente. Le parole di Gozzi e gli acrilici di Niccolai, oltre ad intrattenere ed affascinare i lettori di ogni età, ambiscono in primo luogo ad indirizzarne l’attenzione contro il fenomeno del land grabbing, l’espropriazione ad opera e beneficio di governi locali ed investitori stranieri di terre africane la cui proprietà è assegnata ai contadini non da atti di proprietà ma da inveterate tradizioni orali, da “storie” come quelle di Ba.

Pur nella totale autonomia creativa delle due autrici, che non si sono mai incontrate di persona, il libro trova una coerente uniformità nella comune intenzione di restituire atmosfere e peculiarità delle mitologie africane e di descrivere l’intenso legame identitario del singolo con la propria terra. Sfogliando il volume, letteralmente vedremo l’armonia che unisce il minuscolo seme di miglio e la complessità dell’Universo che da esso ebbe origine, la vecchiaia del narratore e la giovinezza del discepolo, l’ampiezza dei racconti di Ba e quel rimpicciolirsi nuovamente in un seme di miglio che è la morte. La trasposizione grafica di questi concetti è affidata alla distribuzione delle immagini e al loro accostamento in figure più complesse alla ricerca della variazione e dell’equilibrio nella lettura. Ritmo e coesione sono evidenziati dalla ripetizione di alcuni nuclei concettuali e delle corrispondenti illustrazioni: al lettore il piacere di riscontrarlo.

Dopo l’incontro con il pubblico, Viola Niccolai ci ha concesso un’intervista che riportiamo di seguito.

Viola Niccolai

Storia di Ba appartiene al genere della letteratura per l’infanzia, al momento il tuo settore di riferimento. Scelta consapevole o circostanza casuale?

Ho scelto la letteratura per l’infanzia anche per realizzare l’albo che costituì la mia tesi di specializzazione presso l’Accademia di Bologna. Già allora, però, cercavo una sfida in testi che non fossero, almeno in principio, immediatamente riconducibili a quella cifra.

Ci sono motivi personali dietro questa scelta? Letture o esperienze significative per la tua formazione?

Fin dalla mia infanzia mi accompagna la curiosità per la tecnica grafica, il desiderio di scoprire come si arrivasse alla realizzazione di un’immagine. Forse sto ancora cercando di scoprirlo.

Quale ruolo riveste la letteratura per un pubblico così giovane? E quale sostegno può dare il disegno in questo senso?

L’albo illustrato nasce dall’incrocio di due percorsi inizialmente divergenti: il testo e l’immagine, con i loro rispettivi valori autonomi ma entrambi funzionali alla narrazione. Quindi in quest’ottica anche il disegno in sé diventa racconto, oltre che elemento estetico.

Viola NiccolaiL’unione di racconto ed immagine dà origine anche al fumetto. Qual è il tuo rapporto con questa forma d’arte? Fa parte della tua storia?

Mi piace tantissimo in quanto lettrice, soprattuto le graphic novel. Ma come autrice non lo sento nelle mie corde.

I testi che hai illustrato finora erano già compiuti prima del tuo contributo. Avresti invece il desiderio di collaborare con uno scrittore già in fase di stesura? C’è qualcuno in particolare con cui ti piacerebbe intraprendere questo percorso?

Sì mi piacerebbe poter dare un contributo più personale, cercare insieme agli autori una sintesi migliore e più efficace tra scrittura e figura. Con chi, non ci ho mai pensato, per una sorta di umiltà, non credendomi ancora all’altezza di una simile situazione. Anche per questo finisco sempre per lavorare su testi già finiti o anche nettamente distanti nel tempo (Viola Niccolai ha debuttato sempre per Topipittori con l’adattamento grafico di “La volpe e il poliedrico” di Antonio Gramsci, ndr).

Al di là di Storia di Ba, l’acrilico è la tua tecnica prediletta o prevedi di impiegarne altre in futuro?

Mi piace molto sperimentare. L’acrilico sicuramente proviene dalla mia formazione pittorica e ho voluto impegnarmi nell’applicarlo all’illustrazione. In questo momento sto usando di più i pennarelli per ottenere le velature, un effetto che per altro richiama l’acrilico! A dimostrazione di come la mia tecnica, a prescindere dallo strumento, rimanga fondamentalmente invariata.

In questo momento qual è la tua ambizione artistica più forte? L’opera che speri ti venga data l’opportunità di realizzare?

Nel mio lavoro sono molto legata al momento presente. In questo periodo sono parecchio concentrata sull’insegnamento alle scuole medie e i miei sforzi sono tutti tesi alla sintesi di queste due mie attività, al tentativo di portare nelle scuole il mio approccio al disegno e di dar modo ai ragazzi di mettersi alla prova e sperimentare in libertà. Ovviamente cercando di far tesoro del loro feedback e di essere io la prima ad imparare.

Dandovi appuntamento alla prossima manifestazione indetta dalla Biblioteca Comunale, ringraziamo Viola Niccolai e le auguriamo di continuare ad arricchire con il suo disegno quanti più racconti possibili. Per non rischiare di perdere pezzi delle nostre storie: se non altro perché anche Ba, quando la sua narrazione si fece flebile e imprecisa, non poté che rendere la propria anima ad un germoglio di miglio.

 

Santo Cardella

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