Intervista a Il Geometra – “Tutto Sommato” un progetto niente male!

Capita che la tua ormai fida alleata in campo musicale Martina Lorenzoni de L’Intonarumori, un giorno, quasi per caso, ti consigli di ascoltare un progetto nuovo, e te lo consigli in modo forse più che spassionato: – Ali, guarda sono bravi per davvero, sono simpatici e, soprattutto regalano i loro cd durante i live! Neanche a farlo apposta scopri che di lì a poche settimane Il Geometra (Jacopo Magrini, Francesco Bitocchi e Lorenzo Venanzi), suoni proprio a pochi km da casa tua, e allora come lasciarsi sfuggire un’occasione del genere?

Dopo averli quindi conosciuti ed apprezzati dal vivo al Tesla Science Bar di Montelupo Fiorentino, e dopo essermi “guadagnata” il mio bell’EP autografato, mi sono messa in contatto con Jacopo. Ciò che segue è il resoconto della nostra chiacchierata telefonica. ENJOY IT!

Come nasce il progetto de Il Geometra?

Il progetto è nato durante i primi mesi del 2014. Mi sono trovato quasi per gioco a scrivere le canzoni presenti nell’EP; successivamente ho deciso di coinvolgere innanzitutto Lorenzo, con cui già suono  da tempo in una cover band dei Dire Straits, e poi anche Francesco.  Inizialmente mi sono trovato un po’ in difficoltà, perché comunque si trattava di trasmettere e di far conoscere cose che avevo scritto in prima persona,  e quindi in un certo senso così avrei permesso loro di appartenere ad altra gente. Però poi mi sono fatto coraggio, anche grazie ai riscontri positivi degli amici … giudizi che lasciano un po’ il tempo che trovano, perché gli amici se sono veramente tali non ti possono mica demolire del tutto!

A cosa è dovuta la scelta del vostro nome?

Il nome è il risultato di una ricerca approfondita: inizialmente sono venute fuori varie possibilità che però non ci sembrava andassero bene. Abbiamo scelto Il Geometra perché è in grado di rappresentare bene l’emblema, molto italiano, dell’italiano medio che ha studiato,  che ha una qualifica, ma che probabilmente si è fermato un gradino prima rispetto a quanto avrebbe ambito. Pensa anche alla figura mitica del Ragioner Fantozzi – che poi non c’è niente di male ad essere un ragioniere, anche mio padre lo è – allo stesso modo Il Geometra riesce a ben delineare la nostra personale condizione, e in generale anche quella di tutti i musicisti che per anni vivono – e in qualche modo sono costretti a farlo – un po’ una vita da mediano.  Io in prima persona suono già da diversi anni, ma questa è la prima volta che lavoro con testi miei; ho partecipato a molti progetti, spesso mi sono trovato a sentirmi insoddisfatto e frustrato, ma ho sempre mantenuto l’ambizione a voler fare ciò che mi piace e che mi appassiona.

Parliamo adesso della copertina del vostro EP (La Vita è un Tutto Sommato, Ndr), chi l’ha realizzata?

L’illustrazione è opera di un ragazzo originario delle nostre parti, Edoardo Cucciarelli, che adesso si è spostato a Bruxelles. Osservando i suoi lavori ho pensato subito che ben si potessero adattare al nostro progetto. Nello specifico il personaggio raffigurato nell’EP rappresenta un marinaio che si trova a suonare per dei topi, per di più ubriachi. Classica situazione in cui anche noi, come tutti i musicisti emergenti, si possono trovare. Basta pensare alle sagre di paese, o comunque a contesti che in genere risultano quasi estranei da quelli più vicini a quello che si fa. Magari c’è anche gente a cui non frega niente di te, e in qualche modo si deve imparare a conviverci.

Che cosa significa La vita è un tutto sommato, frase che troviamo anche all’interno del pezzo Preghiera Rossa?

È una frase che diceva molto spesso mio padre qualche tempo fa: la diceva in senso se vuoi anche molto paternalistico, e io e mia sorella infatti lo prendevamo anche in giro per questo. Poi però col tempo mi sono reso conto che non era una frase buttata a caso, ma che invece aveva un significato molto profondo. Basta immaginarsi la situazione di un concerto, magari di nuovo in una sagra di paese, in cui alla fine ti chiedi come andata, e la risposta non può che essere  – Beh, tutto sommato bene! –  Tutto sommato può essere un modo per non dire male, per lasciare un minimo di dignità e non essere del tutto negativi rispetto ai risultati che si sono ottenuti. E forse il tutto sommato è una condizione che accomuna tutti, perché in realtà non si è mai felici al cento per cento di quello che si fa.

Probabilmente la condizione del tutto sommato è quella che caratterizza noi giovani in questo particolare momento storico: c’è la voglia di voler fare quello che ci piace, di voler realizzare i nostri sogni, ma al tempo stesso c’è il dover essere spesso costretti a fermarci, perché in certi casi sembra proprio (e di solito è proprio così) che ci siano strane forze che ci buttano giù, che ci spingono in qualche modo a ridimensionare i nostri progetti, le nostre ambizioni. Anche se, forse, proprio da questo tutto sommato si può ripartire, sei d’accordo?

Sicuramente non voglio passare per quello che si lamenta dalla propria condizione dalla mattina alla sera. È vero che in questo particolare momento non è assolutamente facile riuscire a realizzare quello che si vuole, nonostante ci si impegni molto affinché ciò accada. Dietro a quel tutto sommato c’è molto lavoro, ci sono anni di fatica. Spesso ci chiedono come abbiamo fatto in così poco tempo a essere presenti un po’ ovunque, soprattutto nel mondo dei social. Il progetto è partito da poco, ma gioca la tanta esperienza già presente alle spalle, e la consapevolezza che ora come ora sia fondamentale essere presente in modo capillare nei luoghi che più possono aiutarci a farci conoscere e a farci ascoltare. Di questo parla anche un’altra nostra canzone, ovvero Faremo la fine dei Supertramp: i Supertramp erano un gruppo degli anni ’70 che aveva tutte le potenzialità per sfondare, ma non l’ha fatto a differenza di altri … pensa per esempio ai Pink Floyd!  Però è anche vero che chi è bravo, riesce, prima o poi ce la fa a veder realizzati i propri sogni ed è questa la convinzione che deve aiutare a farci andare avanti. Va anche detto che il panorama musicale underground di oggi non è quello di qualche anno fa: c’è la possibilità di vedere molti più live che in passato, anche di gruppi emergenti e poco conosciuti, spostandosi poco, senza il bisogno di abitare o recarsi in grandi città.  Si sta facendo largo tra i ragazzi una nuova cultura del live –  e  lo dico da spettatore – che fino a poco tempo fa non era nEPpure immaginabile.

Come ultima domanda, c’è forse quella che desidero più farvi: come mai avete deciso di regalare i vostri EP invece di venderli?

Questo EP rappresenta il nostro primo lavoro, è molto piccolo e abbiamo cercato di realizzarlo nel modo migliore che le nostre disponibilità ci permettevano. Non crediamo che ad oggi abbia un valore tale da chiedere dei soldi in cambio. Non biasimo chi lo fa, anzi. Ma noi abbiamo scelto di agire diversamente.  Noi abbiamo bisogno di farci conoscere, e alla fine preferiamo tornare a casa con la cassetta dei dischi vuota, che vendere solo un paio di dischi guadagnandoci soltanto qualche euro … che sono talmente pochi che potrei a malapena comprarci due pacchetti di sigarette in più, dato che sempre per il fatto che siamo agli inizi non potremmo chiedere molto: non siamo Lo Stato Sociale  o i Fast Animals and Slow Kids, che ormai fanno sold out a tutti i loro live.  Penso sia molto più bello fidelizzare chi ci ascolta in questo modo.

 

Se volete sapere di più riguardo a Il Geometra, abbiamo due indicazioni per voi: seguirli sulla loro pagina Facebook per approfittare delle numerose sorprese che i ragazzi hanno sempre in serbo per i loro fan più affezionati, e soprattutto non perdervi per nessun motivo la puntata di questa sera de L’Intonarumori che addirittura li avrà come ospiti! A partire dalle 20.00 su www.uradio.org 

Alice Masoni

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