#HumanStories | Rosa Balistreri: la cantora dell’Amuri

Prefazione

Dante Alighieri, era solito ammirare la lingua siciliana con solenni elogi, tanto da sottolineare nel sua opera “De Vulgari Eloquentia” la sua preziosità nel dare le basi alla futura lingua nazionale:

tutto quanto gli Italiani producono in fatto di poesia si chiama siciliano; e che troviamo che molti maestri nativi dell’isola hanno cantato con solennità, per esempio nelle famose canzoni”

Canzoni sicule, versi & metrica, che non possono che ricordarci la grande tradizione della Trinacria nel poetare i pensieri umani. Tra presente e passato, tra arte, musica e letteratura, è d’obbligo citare la grande cantante siciliana Rosa Balistreri.


Rosa Balisteri – una Donna, la Resilienza

https://youtu.be/kHcqqGnpRWE

“Voi capirete Rosa Balistreri quando sarò morta, ma quando sarò viva mai… perché protesto, ho ragione di protestare, e chi mi capisce, capirà” ~ Rosa Balistreri.


L’infanzia e la giovinezza

Nata a Licata ( Ag) da padre falegname e madre casalinga, fin da giovanissima dimostra un timbro vocale forte, graffiante e originale che le permette di interpretare le grandi canzoni popolari siciliane ricche di pathos e struggimento con un tono fortemente drammatico, frutto della sua essenza e della vita burrascosa: un matrimonio combinato finito tragicamente.

Con il tentativo di quest’ultima di ucciderlo, in seguito alla sua forte ludopatia tanto da vendere il corredo dell’amata figlia. La speranza di rinascere, dopo la sua scarcerazione per tentato omicidio, è stroncata dal nuovo lavoro come perpetua in chiesa dove è vittima di molestie del nuovo prete. La fuga verso la rinascita, viene ritardata e ricostruita dolorosamente, passo dopo passo, tra elemosine e lavori saltuari per mantenere la piccola Angela e sfuggire alla precarietà della vita.

La vita a Firenze

Fin quando negli anni 60′ si reca nella città fiorentina, con la propria famiglia, con i soldi dell’elemosina che risultano uno spiraglio di luce verso una nuova vita. Firenze, con il suo fascino e la sua bellezza rinascimentale, risulterà una medaglia a 2 facce: in cui la gioia di conoscere maestri delle arti come Ignazio Buttitta, Dario Fo e di far conoscere nei teatri la propria musica, si scontra con il vivido  ricordo del tradimento del marito e di una vendetta passionale in famiglia in cui l’adorata sorella è uccisa dal proprio marito, grande dolore che si aggiunge alla prematura scomparsa del padre di Rosa, in seguito ai fatti avvenuti. 

Nella sua Palermo

Tornata nel frattempo a Palermo negli anni 70, visse accudendo la figlia rimasta incinta presso l’orfanotrofio dove era stata relegata. Attraverso il proprio lavoro, passione del cantare il Sentimento Umano: raggiunse il successo passando da Canzonissima alle Feste dell’Unità, dallo Stabile di Catania al Teatro Lirico di Milano

Sempre ricordando la sua gente, il mare e la sacra trinacria da cui proviene, si spegne dopo essere stata colpita da un ictus mentre canta Mi votu e mi rivotu durante una tournée in Calabria. Trasportata all’ospedale Villa Sofia a Palermo, il 20 Settembre 1990, muore e diventa immortale: “l’attivista che fa comizi con la chitarra” Rosa Balistreri.


Rosa Balisteri: lo Sturm und Drang della musica


“Il mio canto è un discorso, il mio canto è una preghiera, il mio canto è una protesta, il mio canto è un amore verso di te e verso di tutta la mia gente” ~ Rosa Balistreri.

Donna tenace e dalla grande cultura umana, impara a leggere e scrivere molto tardi, a 32 trentadue anni esattamente. “Dall’età di sedici anni vivo da sola. Ho fatto molti mestieri faticosi per dare da mangiare a mia figlia. Sono certa che prima o poi anche i poveri, gli indifesi, gli onesti avranno un po’ di pace terrena.” dichiara la Balistreri.

Canzoni i cui testi, risultano come una cassa di risonanza per una società degli anni 60′, bramosa di cambiamenti e alla ricerca di una sana, vera e nuova identità:

  • ” A PINNULA” incentrata sull’uso della pillola anticoncezionale, lanciata da poco sul mercato italiano -> vista come la “prudigiusa pinnula chi sia biniditta tutta”( il prodigio della pillola, sia benedetto sempre) in grado di dare sollievo alle donne, propriamente “a cuntintizza” (felicità) di risolvere e scardinare una tematica sociale come l’emancipazione della Donna e l’indipendenza dal ruolo della maternità.
https://youtu.be/kyOTHKCbYrg

” ADDIU BELLA SICILIA” incentrata sull’emigrazione, dove il grande dolore delle vicissitudini provate nella terra natia, si scontra con la malinconia e la nostalgia dei luoghi tanto cari e un futuro economico tutto da ricercare: “Addiu bella Sicilia, Palermu capitali,
ah! ci stannu brava genti. Addiu, bella Sicilia,
o terra di ricchizzi,
e un sannu ca si provanu
puri li dibulizzi( debolezze). Addiu bella Sicilia,
o terra mia nativa
partiri iu vurria (volevo) e nun turnari cchiù.
partiri iu vurria e nun turnari cchiù”
.

https://youtu.be/tYRyjehBq1I

CU TI LU DISSI – La canzone che ha consacrato alla Musica Rosa Balistreri.

Se parliamo di grandi canzoni popolari italiane, tra i meno giovani e i più romantici: non si può far a meno che non menzionare ” Cu ti lu dissi” per la dolcezza dei suoi suoni e lo struggimento delle sue parole, in una ballada sicula dal sapore tutto mediterraneo, a cui la Sicilia è fortemente legata. Il primo amore finito male, che è narrato magistralmente, attraverso le parole di chi ha sofferto perdendo ogni certezza, ma non la brillantezza di comunicare la propria essenza, pensiero e idee d’amor.

“Cu ti lu dissi ca t’haju a lassari?

( Chi te lo disse che ti dovevo lasciare?)
Megghiu la morti e no chistu duluri

( Meglio la morte e non questo dolor)

Ahj ahj ahj ahj, moru moru moru moru ( muoio)
Ahj ahj ahj ahj, moru moru moru moru.


Ciatu di lu me cori, l’amuri miu si tu

(Respiro del mio cuore, il mio amore sei tu)

Ahj ahj ahj ahj, moru moru moru moru
Ahj ahj ahj ahj, moru moru moru moru


Ciatu di lu me cori, l’amuri miu si tu
L’amuri miu si tu.


Le canzoni di Rosa, sono tante e innumerevoli che è impossibile scegliere quale sia la più bella o quale la più profonda, l’era social e dell’avvento di Spotify https://open.spotify.com/artist/6PMYU9RDf4z5H45KdeMyeF?si=Xift1ua7RcG0KtqX9me-7g&utm_source=copy-link ci viene in aiuto in queste calde giornate estive con una grande e gradita playlist originale, elaborata tramite i suoi spettacoli e registrazioni originali, affinché la sua memoria musicale, la sua filosofia di vita, viva e sia conosciuta alle generazioni future.

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Alessandro Mastromarino

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