Le canzoni Disney e gli artisti italiani, una top 10 (parte 1)

canzoni disney

L’idea di questo articolo è nata durante una discussione su un gruppo Whatsapp. Come si sono confrontati gli artisti italiani, nei decenni, con le canzoni Disney?

Sono tempi un po’ tetri, un po’ noiosi, un po’ tristi. Come già molti di voi staranno facendo, è il momento adatto per girare al contrario le lancette dell’orologio e tornare sui nostri passi. Che c’è di meglio che ravanare tra le canzoni e i film della nostra infanzia?

Occorre anzitutto una doverosa nota metodologica. È stato scelto del tutto arbitrariamente di classificare solo pezzi legati a produzioni Disney, e solo pezzi interpretati da artisti conosciuti principalmente come cantanti. Come vedrete, abbiamo voluto comunque citare anche ciò che da questo elenco è rimasto fuori. Ah, ultima cosa: la classifica è del tutto legata al gusto di chi scrive, quindi è perfettamente opinabile.

Cominciamo dunque: dalle canzoni più oscure alle performance più amate. E facendo presente che, malgrado le leggende metropolitane, no, Alberto Sordi non ha mai cantato Romeo er mejo der Colosseo. E no, Fabrizio De André non è la voce dietro Urca urca tirulero. Scusate se ho infranto i vostri sogni!



10) ARIANNA – BIANCA E BERNIE NELLA TERRA DEI CANGURI

Ok, questa è una cosa davvero mooolto oscura. Tutti più o meno saprete che la Disney ha sempre scelto dei volti-simbolo per promuoversi tra i più piccoli. Britney Spears, Christina Aguilera, Justin Timberlake, Lindsey Lohan, Miley Cyrus… Sono tanti i nomi che hanno cominciato dall’azienda con le orecchie tonde. In pochi saprete che questa pratica è consueta anche in Italia, sebbene i testimonial difficilmente godano del successo riservato ai colleghi d’oltreoceano. Nessuno di voi conoscerà però Arianna Bergamaschi, volto con cui la Disney provava a vendersi in Italia a cavallo tra anni Ottanta e Novanta.

Ebbene, il sottovalutatissimo Bianca e Bernie nella terra dei canguri gode, nei titoli di coda dell’edizione italiana, di una canzone originale della nostra beniamina. Ne abbiamo ritrovato una surreale esibizione sulle reti Rai e siamo letteralmente piombati nell’armadio degli scheletri delle canzoni Disney.

Consigliamo quindi la visione soprattutto per l’adorabile Pippo Baudo, più che per la dimenticabile, seppur tenerissima, performance di Arianna.


9) MORENO – BIG HERO 6

La prova che vincere ad Amici non fa di te un grande artista. Moreno viene chiamato nel 2014 a incidere per il delizioso Big Hero 6 la straniante Supereroi in San Fransokyo. Così come il precedente pezzo di Arianna, questa produzione è pensata esclusivamente per fini promozionali sul territorio italiano.

Non attingere a materiale originale da riadattare svela tutta la pochezza dell’operazione, che tira fuori un pezzo di qualità stridente rispetto all’opera cui viene legato. Oltre a ciò, sempre come la canzone di Arianna, Supereroi in San Fransokyo praticamente si limita a raccontare didascalicamente la trama del film.

Una roba abbastanza inaccettabile e, permettetemi l’inglesismo, davvero cringe. Se le canzoni Disney fossero soggette a valutazione, questa sarebbe un’insufficienza incontrovertibilmente grave.


8) SYRIA – MULAN

Approdando ai grandi classici degli anni Novanta, la canzone più debole di tutte quelle che tratteremo è sicuramente Riflesso, cantata da Syria per Mulan. È un esempio di “I Want” song, ovvero quella composizione che, tipicamente nei musical, descrive le aspirazioni di un protagonista all’inizio della vicenda.

Questo film contiene, per la sfortuna di Syria, una serie di canzoni tutte decisamente più a fuoco di quella commissionatagli. Basti citare la leggendaria Farò di te un uomo per rendere bene la disparità. Oltretutto, perfino la versione filmica di Riflesso appare più ispirata di quella della cantante italiana.

La sua, che purtroppo appare solo lagnosetta, è stata giustamente utilizzata solo a fini promozionali.


ECCEZIONI MERITEVOLI pt 1: VIP NON-CANTANTI

Come specificato nell’introduzione, questa classifica prende in considerazione le interpretazioni di artisti conosciuti principalmente come cantanti. Va detto però che il mondo del doppiaggio è fatto anche di attori con esperienza nel mondo dei musical. O ancora di personalità che, una tantum, si sono confrontate con il mondo delle canzoni Disney. Ci pareva giusto quindi segnalarne un po’, in una carrellata.

Sicuramente le performance più famose tra le recenti sono quelle di Serena Autieri ed Enrico Brignano in Frozen, ma non sono le uniche. Si sono distinti nell’ultima quindicina di anni anche Luca Laurenti e Luca Ward nella Principessa e il ranocchio e Laura Chiatti in Rapunzel.

Probabile però che la maggior parte di chi legge abbia nel cuore il Filottete di Giancarlo Magalli o lo Scar di Tullio Solenghi. Chi vi scrive ama più o meno ognuna di queste interpretazioni, ma il suo cuore batte soprattutto, fortissimo, altrove. Francamente non crediamo che servano molte presentazioni rispetto a una delle migliori interpretazioni di sempre di Gigi Proietti.


7) QUARTETTO CETRA – DUMBO E I PACKAGE-FILM

Non a tutti è noto che il complesso vocale più importante della storia italiana (no, non ci riferiamo ai Neri per caso) ha partecipato attivamente a diverse produzioni Disney. Addirittura, fu lo stesso Walt a volersi personalmente complimentare via posta con loro per la loro interpretazione dei brani di Dumbo.

Sì perché il Quartetto Cetra durante i disgraziati anni Quaranta della Disney fece davvero un grande lavoro nella trasposizione di diversi classici.

Musica Maestro! e Lo scrigno delle sette perle fanno parte dell’epoca dei cosiddetti package-film. Questi erano raccolte di corti che l’azienda di Burbank commercializzò non potendo in momenti di ristrettezze permettersi la produzione di ben più onerosi lungometraggi. È in questo contesto che il Quartetto Cetra mise lo zampino in diversi di questi corti, tra i quali segnaliamo I Testoni e i Cuticagna e Pecos Bill.

Come già accennato però, la loro impronta più forte rimane legata a Dumbo. È qui che curarono tutti i cori, doppiarono ironicamente il complesso vocale dei corvi e contribuirono a quel momento indimenticabile che è la sequenza dei Rosa Elefanti.


6) RAPHAEL GUALAZZI – OCEANIA

Il rapporto tra Moana (come questo film si chiama in tutto il mondo) e l’Italia nasce malissimo. Non bastava il fatto che, per oscuri motivi di copyright, da noi come in altri posti del mondo la protagonista sia stata ribattezzata Vaiana. No: come è noto, da noi e solo da noi questa pellicola del 2016 è stata commercializzata come Oceania. L’ipotesi ritenuta più plausibile è che i responsabili Disney locali abbiano voluto evitare qualsiasi possibile riferimento alla compianta Moana Pozzi, ma certezze non ne abbiamo.

Quello che invece sappiamo è che Oceania è stata occasione per dare in mano a ben tre artisti italiani la musica del film. Se il brano di Sergio Sylvestre e Rocco Hunt non è proprio la migliore delle canzoni Disney (comunque migliore dei pezzi suddetti di Arianna e Moreno), altro discorso riguarda Raphael Gualazzi. La sua interpretazione dello Splendente Tamatoa è brillante e spavalda, tanto da ricordare, almeno in chi scrive, la canzone del Bau Bau di Nightmare Before Christmas.


Per oggi è tutto, se questa prima metà vi ha incuriosito, fatto arrabbiare o rammentare cose dimenticate… Be’, era il nostro scopo, continuate a seguirci per la vetta della top ten, tra una settimana!


Nicola Carmignani

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