Giro (dei Natali) del mondo in 10 minuti

Il Natale provoca sul popolo italiano un’ondata di felicità e di voglia di stare insieme a festeggiare. Si può tranquillamente dire che per molti è la festività più attesa dell’anno. Ma vi siete mai chiesti come festeggiano il Natale negli altri paesi del mondo? In Germania giocano a Tombola urlando “Beide” (ambo in tedesco secondo google translate) al primo numero? In Giappone si siedono a tavola il 24 dicembre e si alzano il 6 gennaio?

No, questo lo facciamo soltanto noi italiani. In questo articolo vi racconterò quali sono le principali tradizioni natalizie negli altri posti del mondo. Accendete i motori, su il carrello…si parte!


CARAIBI

Partiamo da lontano: dalle Americhe. Nonostante il clima totalmente diverso dal nostro immaginario natalizio, anche ai Caraibi il Natale è una festa molto sentita. Qui gli abitanti non si fanno mancare nulla, tant’è che non hanno un solo Babbo Natale ma ne hanno ben due, San Nicola e Goedoe Pa. La notte tra il 24 e il 25 dicembre, i due santa claus portano doni ai bambini buoni surfando tra le onde.

Il motivo di questo doppio portatore di doni è dovuto dal mix di culture e tradizioni dei paesi caraibici. Infatti, è presente sia la cultura cristiana, in quanto ex colonie europee, e sia la cultura africana, portata dagli schiavi provenienti dall’Africa.

Anche qui il cibo non può mancare: manzo, tacchino e pollo sono quelli più usati durante le festività natalizie.


GERMANIA

Se ci avviciniamo verso il nostro paese, notiamo che le tradizioni iniziano ad assomigliarsi. Anche in Germania, infatti, lo spirito natalizio si inizia a sentire molto presto. Ma proprio qui iniziano ad arrivare anche le prime differenze. La stagione natalizia, infatti, prende il via ufficialmente il 30 novembre, giorno di Sant’Andrea. Da questo giorno in poi la Germania si riempie di mercatini di Natale.

L’8 dicembre non è considerato come giorno di festa. Lo è invece il 6 dicembre, giorno di Nikolastaug. Secondo la tradizione, la sera del 5 dicembre, St. Nikolaus si aggira per le case. I piccoli tedeschi lasciano le loro scarpe sul davanzale e, se sono stati buoni, riceveranno delle caramelle mentre, se sono stati cattivi, troveranno nelle loro scarpe dei ramoscelli di legno.

Molto particolare è la tradizione culinaria tedesca. Infatti, sulle tavole il giorno di Natale troviamo l’oca arrosto, farcita con castagne, mele e cipolle.


GIAPPONE

Nel paese del Sol levante, il Natale non è considerata festa nazionale. Infatti, tutti gli uffici pubblici e le scuole restano rigorosamente aperti. Ma nonostante questo non manca di certo lo spirito natalizio. I giapponesi considerano il Natale come un periodo di tranquillità e da trascorrere con la famiglia.

Tuttavia, potremmo considerare il Natale giapponese come una sorta di “San Valentino col cappello di Babbo Natale”. Infatti, il 24 dicembre i giapponesi sono soliti scambiarsi i regali solo tra innamorati. Il 24 dicembre è considerata come la festa di coloro che si amano e delle coppie con figli.

Anche le decorazioni riprendono la tradizione giapponese. Infatti, oltre alle solite ghirlande e luci colorate, troviamo gli iconici draghi luminosi entrati nell’immaginario collettivo come simboli del Giappone.

Tradizionale è anche la Christmas Cake, una torta a base di pan di spagna e guarnita con panna montata, fragole e immagini di Santa Claus.


NIGERIA

Nonostante la grande varietà di culture che caratterizza il popolo africano, anche in Nigeria il Natale è una festività a tutti gli effetti. Proprio come accade nel nostro paese, il tema portante è lo stare insieme. Infatti, la sera del 24 dicembre le famiglie si riuniscono con anziani e conoscenti e si scambiano regali che consistono principalmente in cibi cotti e crudi.

Viste le temperature nettamente differenti dalle nostre, non abbiamo l’albero di natale ma non manca i presepi, molti dei quali realizzati in legno e intagliati a mano.

Un’usanza che lascia trasparire la forte fraternità che caratterizza il popolo africano è quella di lasciare la porta di casa socchiusa per permettere a chiunque di entrare e festeggiare il Natale. Durante questi festeggiamenti si è soliti mangiare del riso aromatizzato e della carne di pollo o di capra fritti.

un esempio di tipico presepe intagliato

NUOVA ZELANDA

Infine, concludiamo questa carrellata di paesi dai 5 continenti con la Nuova Zelanda. Qui dicembre è il mese dell’estate e di conseguenza non ci sono riunioni di famiglia davanti al fuoco acceso tipiche dell’immaginario italiano. In molte città della Nuova Zelanda si è solite fare delle sfilate con musica, carri allegorici e soprattutto con il grande uomo vestito di rosso, Babbo Natale.

La sfilata più grande e famosa è l’Auckland Santa Parade, che si tiene il 27 novembre di ogni anno. La sfilata fa arrivare spettatori da tutto il mondo e dà ufficialmente inizio alla stagione natalizia neozelandese.

Nonostante il clima caldo, non può mancare l’albero di Natale, il pohutukawa, che con i suoi fiori rossi arricchisce le spiagge della costa orientale della Nuova Zelanda.

Anche in Nuova Zelanda si è soliti pranzare con amici e parenti nel giorno di Natale ma i pranzi consistono in scenari tipicamente estivi: barbecue sui prati e picnic nei parchi. Tipico dolce della cucina neozelandese è il budino di prugne, che viene servito per chiudere il piacevole pasto natalizio estivo.

i fiori del pohutukawa

E dopo questo viaggio tra i 5 continenti torniamo in Italia. In attesa di mettere in atto tutte le nostre bellissime tradizioni, per un Natale diverso, potete prendere liberamente spunto dalle tradizioni, culinarie e non, raccontate in questo articolo.

Io e tutta la redazione di uRadio vi auguriamo un Buono e Felice Natale. E mi raccomando…non mangiate troppo.

Ludovico Proia

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