FLUSH, BIOGRAFIA DI UN CANE-VIRGINIA WOOLF

Forse nessuno come il nostro animale domestico sarebbe in grado di descrivere con reale precisione, onestà e dovizia di particolari la nostra vita. È da questo presupposto che nasce questo breve, accattivante romanzo di Virginia Woolf, un’opera, uscita nel 1933 e considerata, del tutto ingiustamente, “minore” a paragone dei suoi più noti capolavori come “Le onde” o “Gita al faro”. Eppure ci offre un incanto straordinario nella dolcezza della delicata storia d’amicizia e di affetto tra il cocker spaniel Flush e la grande poetessa di metà Ottocento Elizabeth Barrett, destinata a cambiare le loro vite per sempre.

L’incontro tra i due avviene quando un’amica della poetessa, anch’essa scrittrice, decide di regalarle il cagnolino per affievolire le sofferenze della lunga e penosa malattia che tiene la donna costretta a letto ormai da molto tempo. Flush, seppur abituato a scorrazzare per le campagne inglesi in totale libertà, accetta questa nuova condizione di “recluso” a fianco della padrona e tra i due si crea un rapporto d’affetto molto particolare. Istintivamente, pur nella loro diversità, si riconosco affini nel profondo. Flush passa il suo tempo osservandola dalla sua posizione ai piedi del divano mentre lei fa scorrere con viso pensoso il suo strano “bastoncino nero” sulla carta; le è vicino nei momenti di sconforto e nei più rari momenti lieti. Con la sua onesta semplicità sa riempire la vita di lei tanto da ispirarle successivamente anche una commovente poesia.

Tutto cambia nella calma e mesta vita della poetessa quando improvvisamente incominciano a giungere delle lettere misteriose che presto porteranno una ventata di novità: un uomo di bell’aspetto, nient’altro che il celebre scrittore Robert Browning, comincerà a frequentare sempre più spesso il solitario salotto della Barrett, e Flush, con i suoi curiosi e innocenti occhi di cane, osserverà dipanarsi davanti a sé la loro intensa storia d’amore.

Questa passione sarà fonte di salvezza e vera rinascita per la poetessa, che grazie a quell’amore riuscirà a guarire dalle sue sofferenze e a riscattarsi dalla sua condizione di esiliata in casa. Andando contro il volere del padre, finirà per sposare lo scrittore in segreto e fuggire con lui (e con Flush ovviamente) lontano dalla grigia Londra verso l’Italia.

A Firenze il cocker spaniel avrà modo di scoprire ancora una volta un mondo diverso: una realtà per lui fatta soprattutto di odori nuovi e intensi, di calore e di ritrovata libertà. In ogni passaggio della vita della sua padrona lui continuerà ad essere sempre presente, fino alla fine, “canino” e contemporaneamente “umano” nelle sue gelosie, nei suoi smarrimenti, nelle sue buffe curiosità e in quella certa dose di snobismo che la sua condizione di cane inglese di razza non gli fa mancare.

La grandezza di questo breve e piacevole romanzo sta nel fatto che la Woolf abbia saputo scegliere una prospettiva così inaspettata per raccontare la vita di una grande donna e la sua romantica storia d’amore, e che sia riuscita a trasmettere attraverso tutto ciò anche la sensibilità, la percezione tutta particolare di un animale e la sua capacità di amare in modo incondizionato. Nulla ci pare irrealistico o fantasticato nel romanzo: la scrittrice segue in modo pedissequo la vera biografia della Barrett (e di Flush) e il cocker spaniel ha nella narrazione una personalità così spiccata e plausibile che viene istintivo considerarla come parte integrante della veridicità del racconto biografico.

La penna di Virginia Woolf, ancora una volta, dunque, non si smentisce, e ci regala delle pagine sature di poesia, dolcezza e un pizzico di ironia, che incantano e ristorano il cuore.

 

“Tra quei due si stendeva il più vasto abisso che separar possa una creatura da un’altra. L’una parlava. L’altro era muto. L’una era donna; l’altro era cane. Così strettamente uniti, così immensamente divisi, si guardavano.”

Adeline Virginia Woolf (Londra, 25 gennaio 1882-Rodmell, 28 marzo 1941) è stata una scrittrice, saggista e attivista britannica. È considerata una delle principali figure della letteratura del XX secolo. Tra le sue opere più famose “La signora Dalloway”, “Gita al faro” e “Orlando”.

 

Rossella Miccichè

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