Chi l’avrebbe detto? È già tempo di finale all’Eurovision 2025.
Il palco è pronto, le luci pure, e da ogni angolo d’Europa (e non solo) arrivano artisti pronti a giocarsi tutto in tre minuti.
Ci saranno le solite ballad strappacuore, i tormentoni che ci perseguiteranno per mesi, i look discutibili e le esibizioni che sfidano ogni logica e legge della fisica?
Ma è questo il bello: un caos perfetto che ci tiene incollati allo schermo, pronti a giudicare, cantare, ridere e magari anche emozionarci sul serio.
Preparate i pop-corn e il televoto: si parte.

NORWAY – 7,5 Una Vera hit in quest’ eurovision. Questo ragazzo diciannovenne promette bene!
LUXEMBOURG – 8. Canzone molto orecchiabile che riprende i sound delle canzoni pop anni ’80. La cantante una vera performer.
ESTONIA – 9 Lo ammetto: Espresso Macchiato mi ha spiazzato. Una di quelle canzoni che o ti fa cambiare canale… o ti ritrovi a canticchiarla senza accorgertene. Indovina da che parte sto? Sì, da quella divertita, ironica, con la gamba che parte a tempo. Alla fine è questo: una canzone.
Tommy Cash? Un alieno della flessibilità. Balla come se le articolazioni fossero un concetto superato. Ipnotico, fuori dagli schemi, volutamente sopra le righe. Ed è proprio per questo che funziona. La canzone è orecchiabile, ballabile, e ha quell’aria scanzonata che ti fa pensare “ma sì, godiamocela”.
Non cambierà la musica pop, ma di certo ha cambiato il mio umore. Per me, è un 9 secco. Anche perché, dai, quanti altri artisti ti fanno venire voglia di ordinare un espresso macchiato alle tre di notte?
LITHUANIA – 5 La canzone è spenta, non trasmette molto. É una perfetta canzone da sottofondo.
SPAIN – 8,5 Momento, momento, momento…il ritornello l’ho già sentito. AH, ma è amarcord di Sarah Toscano. Plagio a parte, la canzone ci sta. La cantante è una diva come dice anche la canzone.
La melodia ti trascina molto ed è, ovviamente, spagnoleggiante come si sente dalle schitarrate a ripetizione.La Spagna merita sempre di essere tra i big Five.
UKRAINE – 6. Ma è Justin Bieber in modalità retrofuturismo anni ‘70? Per quanto sia un’estetica accattivante, il beat sembra essere piuttosto ripetitivo.
UNITED KINGDOM – 7. La canzone perfetta per descrivere come ci si sente dopo una serata divertente. A parte il testo leggero, la canzone possiede dei procedimenti musicali veramente affascinanti decentemente interpretati dalle tre cantanti già conosciute nel Regno Unito grazie al programma The Voice. L’esibizione nella semifinale dell’Eurovision è sicuramente graziosa dato il passato teatrale delle artiste, possiamo dire che è spettacolare (no pun intended).
AUSTRIA – 7. Non è il mio genere, lo ammetto. Ma quando una voce riesce a spezzarti dentro al primo ritornello, merita rispetto. Wasted Love è una ballata malinconica, che scava nel dolore con una sincerità disarmante. JJ canta con un trasporto che non lascia spazio al dubbio: ogni parola è sentita, vissuta.
È una canzone che non cerca consensi facili, né orecchiabilità immediata. Non credo arriverà in top 5: troppo intima, troppo cupa per un palco che spesso premia spettacolo, trash e leggerezza. Ma tra le pieghe di questo Eurovision, Wasted Love è una parentesi sincera. E forse, per qualcuno, anche necessaria.
ICELAND – 7,5 Non è male dai. È un po’ un mix tra musica disco che ti fa muovere la testa e saltare e sagra di paese con fisarmonica e organetto. Ma il mix ci sta!
I due biondissimi fratelli irlandesi potrebbero dare filo da torcere alle altre nazioni in gara. Anche perché, ricordiamolo, nel palmares dell’Islanda abbiamo ben 2 secondi posti. Sarà mica questo l’anno giusto?
LATVIA – (9-) A un primo ascolto sono fortissimi i ricordi di Bonolis che chiama Madre Natura. Tornando seri… Genere fortemente di nicchia, con un testo che rispecchia le caratteristiche di questo genere unico che sta avendo un successo clamoroso in Lettonia (ma anche a casa mia, da oggi in poi). Il ritmo è ipnotico: immerge come se fosse il canto di una fata che guida noi ascoltatori in misteriosi boschi baltici. Una perla da non sottovalutare: troppo eccentrico come stile per la vittoria del concorso, ma piacevole (entra di diritto nella mia playlist).
NETHERLANDS – 7,5. Che dire… anche se il titolo è tra i più usati, la canzone è una boccata d’aria fresca. Il mix francese inglese è vincente.
FINLAND – 4. Canzone banale. La cantante ha cercato di portare una possibile hit che però manca di sostanza e originalità, come la sua esibizione.
ITALY – 10. Ogni tanto bisogna essere patriottici, e Volevo essere un duro la conosciamo tutti, l’iconicità di Lucio Corsi è entrata prepotente nell’immaginario collettivo dell’ultimo anno. Una canzone a suo modo fraintesa, lodata dal pubblico per il suo coraggio di essere grande anche con parole piccole, si pensa. Eppure si tratta solo di questo, una canzone piccola con parole piccole, con l’unica pretesa di comunicare uno stato d’animo che vuole andare contro la competizione tossica a cui la società ci ha abituato. Stranamente, molte persone si sono immedesimate con questo messaggio, rendendola la canzone più iconica del biennio 2024-2025.
POLAND – 7. Direttamente dal mondo post-apocalittico di Mad Max, la Polonia mostra costumi e coreografie aggressive, sulle onde di un beat elettronico e aggressivo. Di certo non si può dire che Justyna non sprizzi carisma da tutti i pori!
GERMANY – 7,5. Una Germania ritmata come non si vedeva da tempo. Un ritmo già più volte risentito ma mai noioso.
GREECE – 6. Una voce intensa, una melodia che sembra affondare le radici nella tradizione popolare greca, tra lamenti antichi e sussurri. Ma, forse, è proprio lì il problema: “Asteromáta” sa di già sentito. Pur cantando in lingua – scelta coraggiosa e sempre apprezzabile all’Eurovision – Klavdia non riesce a catturarmi del tutto. Il brano rimane sospeso, evocativo ma distante, come una cartolina sbiadita.
ARMENIA – 8. L’ Armenia con Survavior ha portato quella nota di rock che ci voleva!
SWITZERLAND – 8. Zoë Më decide di portare all’Eurovision un brano cantato in francese, essendo cresciuta in un contesto bilingue. Chiudendo gli occhi, la mente va subito al Favoloso mondo di Amelie, cullato da note dolci e malinconiche.
MALTA – 8. Si aggiunge al conteggio dei cantanti che hanno sangue italiano all’Eurovision anche la cantante maltese. Infatti Miriana Conte, come si capisce dal cognome, ha origini italiane. Nonostante queste origini, la canzone non è all’italiana ma ricorda un po’ cantanti come Beyoncé o Rihanna.
Non so se vincerà ma sicuramente la sentiremo ai dj-set (o sentirete visto che io li frequento molto poco 🙃)
PORTUGAL – 4. Questa canzone riprende le sonorità del fado, portandoci in Portogallo per un momento, ma oltre quello non rimane niente.
DENMARK – 7. Performance magnetica, curata in ogni dettaglio: Sissal sa stare sul palco e lo dimostra. La canzone, invece, è gradevole ma non lascia il segno. C’è del potenziale, si percepisce, ma non esplode davvero. Una buona proposta, ma resta un passo indietro rispetto ad altri brani.
SWEDEN – 8. “vieni a ballare in Puglia, Puglia, Puglia” “andiamo a fare la sauna, sauna”, così il trio Il Volo, scusate, KAJ invita gli ascoltatori e ascoltatrici a riscaldarsi (letteralmente) durante il concorso. E perché no? Il ritmo sì che fa ballare e sentirsi meglio, soprattutto il ritornello, com’è che si canta? “Bara bara bara bere bere bere”, ah, noooo, aspetta! Ecco! “Bara badu bastu”
FRANCE – 8. Maledetti francesi! Nonostante sia il popolo più odiato da noi italiani riescono sempre a fare delle canzoni convincenti per l’Eurovision. Si spera solo di vedere qualcun’altro alzargli la coppa in faccia. Anche se, alla fine, un Eurovision song contest sotto la Tour Eiffel e con una baguette sotto l’ascella non sarebbe male.
(No, non sto inserendo dei luoghi comuni solo perché l’Estonia ci sta prendendo in giro con i nostri 🤥).
SAN MARINO – 8. Jingle del festival di Sanremo 2025, ma quante battute abbiamo fatto dicendo che alla fine all’Eurovision andrebbe Tutta L’Italia??? L’esibizione inizia con l’apparizione del Davide di Michelangelo (sullo schermo, nessuna mistica!), e la canzone stessa menziona le opere d’arte italiane insieme agli aspetti culturali e sociali del paese. Possiamo dire che nella sede svizzera del concorso ci sono taaaaaanti posti perché nella finale c’è TUTTA L’ITALIA (scusate).
Poi è impossibile resistere alla musica, a me viene da ballare la pizzica ogni volta che sento “Pa-pararara-ra, pararara-ra, pararara-ra Ehi”, e manco so ballare la pizzica!
È ancora difficile credere che la canzone sia andata al concorso. Che dire? I desideri hanno il potere di avverarsi ma in un modo che non riusciamo neanche a immaginare, perché Tutta l’Italia rappresenta San Marino. La vita sa sorprendere.
ALBANIA – 8. la scena rosso-grigia e il ritmo pazzesco che a volte fa ballare, a volte riflettere sulla vita, – questa è l’esibizione che ha portato sul palco dell’Eurovision l’Albania. Sin dalle prime note è presente la voglia di andare altrove o cambiare qualcosa. L’artista canta di una possibilità di un mondo migliore, sogna questo mondo dove non c’è la crudeltà o la violenza, usa l’immaginazione e crea il mondo che è in armonia con la natura. Poi il canto fantastico viene cambiato dal recitativo quando interviene l’altro cantante e con il tono che sembra indifferente, che in effetti è una voce ferita, racconta come sono le cose in realtà. Ma la sognatrice non si arrende e continua a immaginare un mondo miracoloso lodando la sua terra e incoraggiandola a shndrit (brillare) come Zjerm (fuoco).