Non vedete l’ora per la seconda serata dell’Eurovision24? Se non sapete come alleviare l’attesa, ci pensa lo staff di uRadio a darvi qualche chicca sui cantanti che si esibiranno stasera! Per la prima puntata abbiamo visto qualche opinione rivelarsi esatta, altre adattarsi un po’ meno a esibizioni più che esuberanti o un po’ sottotono; saremo riusciti con le nostre opinioni personali ad azzeccare qualche pronostico?
I pareri di Francesca Carriero
Armenia – Ladaniva
I Ladaniva portano sul palco dell’Eurovision “Jako”, che sembra essere una tipica canzone da musical. Con il suo ritornello orecchiabile e i ripetuti “la la la la la”, è una melodia che si insinua nella mente (purtroppo?). La tendenza di quest’anno verso temi rurali e animali della campagna sembra essere confermata anche qui. Mi sembra anche che trasmetta un autentico sound tipico del luogo. Probabilmente è una canzone che può risultare piacevole per certi versi, anche se potrebbe non colpire tutti allo stesso modo.
Voto: 6
Estonia – 5miinust x Puuluup
Il brano “(Nendest) Narkootikumidest Ei Tea Me (Küll) Midagi”, interpretato da 5miinust x Puuluup, fa partire la performance con il botto. Nonostante non sia esattamente il mio genere musicale, devo ammettere che l’ascolto è stato coinvolgente fin dal primo istante. La carica che trasmettono è palpabile e contagiosa, anche per chi come me non è solitamente un fan del genere hip-hop mix folk. Una piacevole sorpresa che ha catturato la mia attenzione e la mia approvazione.
Voto: 7.5
I pareri di Bianca Frezzotti
Danimarca – Saba
Saba è una cantante etiope che è stata adottata insieme alla sua gemella da una coppia di danesi. É una modella, attrice teatrale e da poco anche cantante, infatti il brano che porta all’Eurovision “Sand” è il suo primo singolo. Parla di una storia finita male e della difficoltà di capire come una persona che reputi di amare possa diventare un’estranea in poco tempo.
La canzone è carina nell’insieme, melodia orecchiabile, bella voce, ma manca di personalità, cosa che forse è data dalla poca esperienza della cantante, ma vista la giovane età ha tutto il tempo per migliorarsi.
Voto: 5,5
Austria – Kaleen
Kaleen, pseudonimo di Marie-Sophie Kreissl, è nata a Wels nel 1994, ma cresciuta a Ried im Traunkreis, nell’Alta Austria. La sua passione per la musica è nata sin da bambina anche grazie all’influenza della nonna Hanneliese Kreißl-Wurth, che è una compositrice, produttrice di brani folk e musica popolare tedesca tra le più conosciute e apprezzate di tutta l’Austria.
È un’artista a 360 gradi, ballerina, coreografa e cantante, piena di grinta e di iniziativa, infatti è molto apprezzata nel suo paese ed è la seconda volta che partecipa all’Eurovison. Il brano che porta è una vera bomba, è la canzone perfetta per trovare la giusta energia per iniziare la giornata o per divertirsi ballando.
Il brano parla di come la musica possa aiutare le persone nei momenti più difficili e di sconforto e come possa aiutare a tirarsi su e ripartire.
Penso possa regalarci delle belle sorprese in questa competizione… Vedremo!
Voto: 8
Grecia – Marina Satti
Marina Satti, classe ‘86, è una cantante nata e cresciuta nell’isola di Creta. Il brano che porta all’Eurovision è Zari, che in italiano si traduce con “dado”, ed è un’istantanea della Grecia odierna, sia da un punto di vista musicale, con la fusione della tradizione folkloristica con l’urban, che visuale, dato che il videoclip si propone come un tour guidato organizzato dalla stessa artista tra le bellezze storiche di Atene, come il Partenone e il Panathinaiko, e le strade cittadine dove le persone si trovano a ballare il sirtaki. Il brano parla di un’attrazione fatale che è impossibile contrastare e che non puoi fare altre che viverla, come riportato dal testo “come un dado che può essere lanciato, roteato a piacimento. Accada quello che accada”.
Sinceramente a me il brano non piace, forse perché ho un gusto musicale troppo tradizionale e ormai sono troppo vecchia per questi sound, ma mi saprete dire voi se sono io ormai passata o se è il brano che non funziona.
Voto : 4
Belgio – Mastii
Nato il 21 novembre 1990 a Bruxelles, il suo vero nome è Thomas Michel Mustin, cantante e attore belga conosciuto al grande pubblico per essere stato il giudice di Drag Race. La canzone che porta in gara è “Before the Party’s Over” parla di come dietro alla felicità apparente delle persone in realtà possa nascondersi il dolore e la sofferenza, e di come siamo importante mostrare cosa si prova e reagire davanti al dolore provato. Sound e voce non male, ma nonostante la buona volontà dell’artista il brano non si distingue dalle altre, quindi non so se riusciremo a vederlo in finale.
Voto : 5
I pareri di Marco Sipione
Albania – Besa
Questa edizione dell’Eurovision sembra essere dominata dall’elettro-pop, e la canzone di Besa per l’Albania, Titan, non si discosta molto da questo trend. Il testo è ciò che potete facilmente improvvisare se vi dicessi di creare una canzone basata sul tatuaggio “resilienza” fatto sul fianco durante un brutto periodo; né più né meno.
Piccolo rialzo di punteggio sulla sensazione che comunque Besa ci offrirà uno spettacolo interessante da vedere, vista l’energia che si percepisce dal videoclip della canzone.
Voto: 4
Cechia – Aiko
La canzone di Aiko, Pedestal, è davvero una piccola chicca. Con un base che riprende per certi versi tonalità rock, Aiko tratta qualcosa che spesso tendiamo a dare per scontato: l’importanza di amarsi, di smettere di dipendere in qualche modo dagli altri e di cominciare a dedicare il proprio piedistallo personale innanzitutto a se stessi.
Una canzone che suscita un certo effetto di questi tempi, in cui a volte risulta fin troppo facile addossarsi colpe e difetti ancestrali, vivendo costantemente dietro un filtro nero.
Voto: 7
I pareri di Amelie Tacchinardi
Georgia – Nutsa Buzaladze
La canzone interpretata da Nutsa Buzaladze intitolata Firefighter ha un ritmo sostenuto che si amalgama perfettamente con la sua voce matura e piena.
Il ritornello mi riporta molto ai film di Step Up.
Nutsa è una cantante dalla voce molto potente e con un registro vocale molto ampio, per questo si può permettere di cantarci anche la lista della spesa.
La canzone mi è piaciuta molto, nonostante il testo non sia fra i migliori, la produzione la fa da padrona.
Voto: 7,5
Malta – Sarah Bonnici
La canzone interpretata da Sarah Bonnici intitolata Loop è veramente di alto livello.
La voce di Sarah è molto pulita, espressiva e agile fra le note; l’inizio riporta quasi a un esercizio di agilità vocale.
La canzone ha una produzione molto efficace che si amalgama perfettamente con quella che è la voce della cantante che la interpreta e con il mood della canzone.
Mi ha stupita molto il positivo.
Voto: 8
Svizzera – Nemo
La canzone interpretata da Nemo intitolata The code a primo impatto mi riporta molto alle vibes e al colore della voce di Saint Harrison, protagonista degli ultimi mesi del 2023 su tiktok con la sua famosa riff challenge ‘Ego Talkin’.
La voce è dolce e pulitissima e lo dimostra il breve richiamo all’opera lirica La Regina Della Notte nel pre-ritornello.
Nel ritornello si sposta dalla musica pop a un rep molto curato nella metrica e nella pulizia delle parole.
La canzone è veramente bellissima e Nemo ha dimostrato di avere tantissime qualità vocali e assi nella manica da poter utilizzare.
Voto: 9
I pareri di Carmine Calabrese
Paesi Bassi – Joost Klein
Al primo ascolto ho pensato a una canzone propagandistica sull’unione europea, ma dopo essermici soffermato più attentamente mi sono dovuto ricredere. Europapa di Joost Klein è la storia di un viaggio, del suo viaggio in un’Europa che gli ha tolto tanto ma che ora gli sta restituendo tutto quello che ha perso. I toni happy hardcore e la voglia di ballare che ci dà possono confonderci sul vero significato del brano. Europapa parla di connessioni e di addii dolorosi; l’artista di Britsum racconta del suo viaggio in Europa dopo la perdita di entrambi i suoi genitori, a cui è dedicato il brano, e nello specifico dell’importante influenza del padre nella sua vita. Joost Klein decide di farlo a modo proprio, e non si tradisce, dandoci una canzone ballabile, che rimane molto salda in testa ma che allo stesso tempo ci parla del senso di disorientamento e di dolore che si prova dopo una perdita. Un modo per dire ai suoi genitori che ce l’ha fatta.
Voto: 7.5
I pareri di Giuseppe Castellino
Norvegia – Gåte
I Gåte sono una storica band norvegese che cerca di mescolare testi e temi della tradizione norvegese con musicalità moderne. Sono un bel gruppo punk, ma meno punk di quanto vi possiate aspettare: diciamo un punk gradevole ai più. La canzone che portano all’Eurovision è una libera interpretazione della ballata Møya i ulveham (La ragazza nella pelle di lupo, vi lascio la traduzione perché oggi mi sento buono). La voce della cantante Gunnhild Sundli è delicata ma graffiante. Sicuramente ci vuole coraggio per portare questo genere di canzoni che devono competere con il pop dilagante (che un po’ ha rotto i coglioni, possiamo dirlo).
Voto: 7 (ma sarebbe potuto essere più alto se non avessero tagliato il testo).
Lettonia – Dons
E dopo due tentativi falliti nel 2010 e nel 2014, Dons è riuscito a vincere Supernova e quindi avere l’onore di rappresentare il suo Paese all’Eurovision Song Contest. La versione originale si chiama Lauzto šķēpu karaļvalsts, e infatti siamo già a -1 punto per non aver portato la canzone in lingua originale, che secondo me è anche più bella. Il testo è profondo, un delicato grido d’aiuto di chi si trova sull’orlo del baratro ma non vuole cadere. La musicalità però è il solito trita e ritrita, non innova e cerca di inseguire il gusto piuttosto che osare.
Voto: 6,5
San Marino – Megara
I nostri cugini non solo non ci votano mai all’Eurovision (cattivi) ma adesso iniziano anche a non usare la loro lingua (l’italiano, cattivi x2). A questo giro però li perdono per la lingua, visto che 11:11 ti fa saltare sul divano e ti fa muovere le chiappe a ritmo di musica. Il numero 11:11 simboleggia il cambiamento, la rivoluzione. E questa canzone un po’ rivoluziona perché il testo parla di una persona ferita, ma che a terra tramortita non ci vuole stare. Un po’ con cattiveria, un po’ con ironia vuole ballare. Vuole ridere dei problemi, rivoluzionare. Sonorità rock e un pizzico di pop moderato a questo giro.
Voto: 7+ (ma almeno quest’anno votateci, dai…per favore)