In queste sere il Teatro dei Rinnovati ha ospitato “Dopo la tempesta, l’opera segreta di Shakespeare”, di Armando Punzo, con la sua “Compagnia della Fortezza”, un progetto pluridecennale di teatro nella Casa di Reclusione di Volterra, che permette ai detenuti della struttura di intraprendere, non solo un cammino di riscatto individuale, ma specialmente un percorso creativo con esiti artistici professionali.
Gli spettatori ignari si accomodano in sala quasi senza accorgersi che lo spettacolo è già iniziato, o meglio: è già iniziata la lenta discesa in un ventre oscuro fatto di croci fluttuanti e scale in bilico, che sarà l’unica certezza concessa al pubblico, in questa rappresentazione priva di un arco narrativo vero e proprio. L’impressione iniziale è quella di essere di fronte a un set fotografico: una scenografia esteticamente seducente, costumi elisabettiani, giovani a dorso nudo con tatuati addosso le loro storie.
Armando Punzo porge il microfono, dando voce alle altre storie, quelle dei volti del teatro shakespeariano, che lentamente si avvicendano tra palco e platea: Desdemona, Otello, Re Lear, Giulio Cesare. Frammenti di drammi, gestualità rituale, squarci sonori: il dispiegarsi criptico di una ricerca portata al parossismo. E poi forse l’affrancamento da quell’universo sofferto e cupo, con il bambino che abbandona il peso di errori non suoi e porta via con sé il regista-attore, lasciando la scena orfana e congelata in un’ombra di dolore.
È uno sperimentalismo difficile, quello della Compagnia della Fortezza, ma che spinge a documentarsi, a leggere, a cercare di capire. Abbandonata ogni finalità divulgativa dei testi shakesperiani, si percepisce il reticolo dell’indagine intima e personale delle sue opere da parte della compagnia. Ovviamente la fruizione è spesso perigliosa e lo spettatore si ritrova più che altro nel ruolo di decifratore, e quindi talvolta a disagio. Di questo impegnativo esperimento drammaturgico abbiamo parlato con il regista, Armando Punzo, nell’intervista di Iwan Paolini, qui sotto.
Ricordiamo che lo spettacolo è in replica ancora oggi alle 17.00 presso il Teatro dei Rinnovati.
Valentina Carbonara