Il mese delle donne

Chi era Ipazia di Alessandria?

Andiamo piano, prima pensate all’Impero romano (no meme intended), sopratutto alla sua parte orientale, all’inizio del IV secolo. Vi trovate in una bella metropoli, fondata da Alessandro Magno, la capitale dell’Egitto: Alessandria. E’ una giornata di sole, la vita scorre come sempre. All’improvviso, da lontano vedete un capolavoro architettonico che sale verso il cielo. Questo è il complesso accademico Museion (ovvero Museo), a cui apparteneva la famosa Biblioteca di Alessandria.

Nel Museo si insegnano le scienze, si diffonde il sapere, si discute. Qui lavora un noto matematico, astronomo e filosofo, Teone, famoso per aver diffuso l’opera di Euclide e non solo. Dopo la morte viene succeduto dalla figlia, Ipazia. 

L’erede

Sin da giovanissima, Ipazia si dedicava alle scienze, continuando poi gli studi di suo padre, riuscendo a superarlo. Grazie al suo contributo sono state preservate le opere di Archimede, Diofanto ed Euclide. Inoltre, la filosofa traduceva i classici greci e rappresentava la scuola neoplatonica. 

La celebre insegnante 

Ipazia trasmetteva le conoscenze astronomiche, filosofiche e matematiche non solo alla gente che studiava al Museo, ma a tutti coloro che volevano avvicinarsi allo studio, tenendo lezioni pubbliche. Anche gli abitanti di altre città venivano ad Alessandria ad ascoltare l’illustre matematica. Aveva numerosi seguaci, fra cui il famoso filosofo e vescovo Sinesio di Cirene, che nelle sue lettere la chiamava “amatissima maestra”.  
Adorata per la sua saggezza e, secondo alcune fonti, bellezza, ha rifiutato di sposarsi per poter dedicare la vita alla sua passione, l’insegnamento.

L’inventrice

Ipazia è stata anche l’inventrice di strumenti importanti come l’astrolabio, che serviva a misurare la posizione degli astri, e l’idroscopio, che era utilizzato per misurare il peso dei liquidi. Quell’ultimo fu inventato su richiesta di Sinesio.

L’élite borghese

Ipazia era una grande figura nel mondo scientifico, che è riuscita a cambiare l’approccio alle conoscenze. Divulgando la scienza, riusciva sempre a vedere il confine tra essa e la religione. All’epoca il cristianesimo si stava lentamente diffondendo, però lei rimaneva pagana ed era rispettata dall’élite pagana della città. 

Nel mezzo del conflitto

Alessandria d’Egitto era governata da “due poteri” – il prefetto da una parte e il patriarca dall’altra parte. Nel periodo in cui ha vissuto Ipazia, il prefetto della città era Oreste, con cui la filosofa aveva buone relazioni. 

Il conflitto iniziò quando fu demolito il tempio dedicato al dio greco-egiziano Serapide. Successivamente, il nuovo vescovo Cirillo adottò la politica della persecuzione delle minoranze religiose. Oreste, nonostante fosse cristiano, non approvò le azioni del vescovo e continuò a mantenere il rapporto stretto con l’élite pagana. 

Il clima del fanatismo avvolse la città.

L’oscurantismo

Cirillo vedeva in Oreste e Ipazia un ostacolo immenso nel suo cammino, sopratutto in Ipazia, data la sua appartenenza agli intellettuali e alla sua posizione nell’alta società. Era percepita come una strega e istigatrice delle rivolte contro il vescovo, perciò venne trucidata.

A marzo del 415 Ipazia fu detenuta vicino la sua casa dai fanatici e trascinata alla chiesa, dove la spogliarono e squartarono usando tegole e cocci. I resti del corpo fatto a pezzi furono bruciati. 

I manoscritti non bruciano

Ipazia cade vittima della persecuzione e con lei cade anche la scienza. Nonostante i tentativi di cancellare il ricordo di Ipazia, decine di anni dopo la sua morte il filosofo Damascio raccolse i dati di quell’atroce evento in una delle sue opere, e durante il Rinascimento riprende vita l’antica scienza.

L’eredità

Ipazia di Alessandria è stata una figura importante, divulgatrice della scienza e della scuola neoplatonica, emblema del pensiero libero e una delle icone femminili più potenti che hanno lasciato un’eredità importante. 

Nel 2004 a Torino venne creato il Centro Internazionale Donne e Scienza dedicato a Ipazia. Il Centro promuove lo studio e la ricerca delle donne del mediterraneo. 

Ma quindi, chi era Ipazia di Alessandria?

Una persona di libero pensiero, talmente legata al suo mestiere che diventò una scienziata eminente. Una donna di posizione elevata in una società ed epoca decisamente patriarcale. Una donna grazie a cui sono stati approfonditi gli studi di matematica, filosofia e astronomia. 

Arina Zakharian

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