Arte e cucina: quando l’appetito vien imparando


Nozioni d’arte e quattro salti in padella

L’origine dell’uomo in un frutto!


René Magritte, Il figlio dell’uomo (1964); olio su tela, 116×89 cm. Collezione privata.

Bentornati alla rubrica di Arte e Cucina dove oggi tratteremo uno dei miei artisti preferiti che con la sua immaginazione mi ha ispirata a realizzare una vera dolcezza!
Stiamo parlando di René Magritte e della torta di mele che più tardi andremo a realizzare.
Cominciamo dall’autore.


L’autore

René Magritte nasce a Lessines il 21 novembre del 1898 e muore a Bruxelles il 15 agosto 1967.
È un pittore che assurdamente non ama dipingere. Però, trova nella pittura il mezzo per indagare sui due crucci che lo accompagnano per tutta la vita. Il segreto dell’esistenza umana e il mistero del funzionamento del pensiero e della percezione. Si interroga su che cosa sia la realtà e su cosa di essa siamo in grado di vedere. E se c’è qualcuno o qualcosa che ci può dare una spiegazione. E se sì, come. Dunque, Magritte nella pittura non cerca altro che un modo per risolvere il grande mistero della vita.
Nel 1924 René entra a far parte del movimento surrealista fondato da André Breton. Qui gli artisti si rifugiano in una dimensione irreale per distaccarsi da quella quotidiana. Dipingono scenari immaginifici tipici dei sogni o degli incubi. Magritte è, però, un surrealista differente. Non necessita di rifugiarsi in altre dimensioni: crede che l’assurdo sia nella vita di tutti i giorni. E che nulla sia più irreale della realtà stessa.


L’opera

Analizziamo, ora, uno dei suo capolavori. Il figlio dell’uomo raffigura un uomo in abito e bombetta con una mela verde che gli copre quasi del tutto il volto.
È un autoritratto. L’uomo raffigurato veste come siamo soliti vedere Magritte. Con abiti borghesi e anonimi, che celano una personalità stravagante e irriverente. È un già visto. Una figura che incontriamo spesso nei suoi dipinti. È l’autoritratto dell’artista. Ma chi è veramente? Non possiamo conoscerlo. Sappiamo come ci appare ma il mondo che c’è dentro lui non può essere visto. È invisibile ai nostri occhi. E la mela non è altro che una maschera che cela la verità del suo volto. Ma allo stesso tempo ci invoglia a risolvere il mistero, a scoprire cosa c’è dietro. Perché la tendenza primaria dell’uomo è quella di cercare sempre quello che c’è oltre.
Magritte stesso ci dice:

« Ebbene, qui abbiamo qualcosa di apparentemente visibile poiché la mela nasconde ciò che è nascosto e visibile allo stesso tempo, ovvero il volto della persona. Questo processo avviene infinitamente. Ogni cosa che noi vediamo ne nasconde un’altra; noi vogliamo sempre vedere quello che è nascosto da ciò che vediamo. Proviamo interesse in quello che è nascosto e in ciò che il visibile non ci mostra. Questo interesse può assumere la forma di un sentimento letteralmente intenso, un tipo di disputa, potrei dire, fra ciò che è nascosto e visibile e l’apparentemente visibile. »

Passiamo ora a conoscere il delizioso frutto posizionato sul volto del pittore.


Le origini

La mela è il frutto per eccellenza.
Nella tradizione ebraico-cristiana il melo è l’albero del bene e del male. Nella mitologia scandinava la mela è il cibo degli dei. Sono tre mele d’oro che tentano Atalanta a fermarsi e a perdere la scommessa con Ippomene. È una mela d’oro che scatena la guerra di Troia. Sono mele i frutti dell’immortalità del giardino delle Esperidi che Ercole riesce a conquistare. È il frutto del peccato originale di Eva e Adamo. La mela è quella avvelenata di Biancaneve. O quella che fa scoprire la forza gravitazionale a Newton, che poi è la stessa che rende Guglielmo Tell un eroe.

La mela, infine, è l’ingrediente principale della ricetta di oggi.


La ricetta

Torta di mele

Ingredienti:

4 mele piccole;
3 uova;
1 etto e mezzo di zucchero;
2 etti e mezzo di farina;
1 bustina di lievito per dolci.


La realizzazione


Iniziamo sbucciando e tagliando a cubetti le quattro mele.



In una ciotola ammorbidiamo il burro (scaldandolo appena o lasciandolo a temperatura ambiente) e spezzettiamolo con la forchetta.


Aggiungiamo al burro lo zucchero e le tre uova e mescoliamo il tutto con una forchetta, sbattendo per bene le uova.



Mentre mescoliamo aggiungiamo pian piano la farina e il lievito.


All’impasto aggiungiamo le mele e impastiamo per bene.


Versiamo tutto l’impasto in una tortiera.


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Mettiamo la tortiera in forno modalità statico a 180 gradi per una quarantina di minuti circa.

All’uscita la lasciamo freddare e la serviamo con dello zucchero a velo spolverato sopra a piacere.

Buon dessert!


Chiara Bellemo.

 

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