Amnesia – La Discesa nell’Oscurità

Eccoci di nuovo con la rubrica Videogames! Giugno è appena iniziato, portando con sé un caldo insopportabile, giornate splendide e luminose, tanta voglia di mare e feste in Contrada in tutta la città.


Mentre gli altri si divertono a viversi le feste, gli aperitivi con gli amici e le serate in piacevole compagnia in Piazza del Campo, la rubrica dei videogiochi è sempre più determinata a proseguire il suo cammino nel tenebroso mondo del genere Horror. Questa volta quello che vi proponiamo è un vero e proprio caposaldo del genere Survival, un gioco creato dalla Frictional Games e rilasciato nel 2010: Amnesia – The Dark Descent.


Se siete amanti di Lovecraft e delle inquietanti atmosfere che è riuscito a creare nelle sue opere, Amnesia è il tipo di gioco che potrebbe attirarvi verso questo genere tanto variegato. La trama si sviluppa all’interno del Castello di Brennenburg, dove il protagonista Daniel si risveglia nel buio e, appunto, si rende conto di non ricordare nulla del suo passato tranne il proprio nome e la sicurezza di essere braccato da qualcosa di indefinibile. Questa situazione cambierà a poco a poco nel corso del gioco, grazie al ritrovamento di alcune lettere che Daniel stesso aveva scritto per sé stesso e ad alcuni flashback del proprio passato.

La particolare profondità del gioco e il suo punto di forza sono la colonna sonora e la visuale in prima persona: il gioco è stato ideato per essere giocato come ogni buon gioco horror dovrebbe, cioè con le cuffie, luce spenta e particolare attenzione ad ogni dettaglio. Tutto questo in Amnesia diventa particolarmente importante, perché al giocatore non viene fornita alcuna arma per potersi eventualmente difendere dalle minacce presenti all’interno del castello, risultando a tutti gli effetti privo di difese. L’unico modo per aggirare i mostri rimane quello di nascondersi al buio, correre o cercare di evitarli con la furbizia.

Sarebbe troppo facile se fosse così. In realtà, rimanere al buio per troppo tempo scatena una regressione nella salute mentale del protagonista (visibile grazie ad un’apposita barra sotto quella della vitalità), provocandogli addirittura allucinazioni se la permanenza nelle tenebre perdura. Questo può essere scatenato anche dal semplice osservare i mostri troppo a lungo, rendendo dunque a dir poco necessaria un’azione repentina e ben calibrata.

Sarà possibile nel gioco trovare olio per la lampada, acciarini e simili, ma saranno in numero limitato ed inoltre attireranno i mostri ancora di più – quindi bisogna davvero saper gestire le due cose in modo da non peggiorare troppo la propria condizione fisica e mentale. Il modo in cui gestiamo questo bilanciamento e le scelte che faremo nel corso della storia principale influenzeranno anche il finale del gioco stesso, in tre diverse possibilità, che io ovviamente non ho intenzione di rivelarvi per non rovinare la sorpresa.

Posso, però, dirvi che Amnesia non è il gioco più facile nel quale potete addentrarvi, ma è sicuramente uno dei migliori nel suo genere, per via del grande senso di sconforto, inquietudine e oppressione che riesce a trasmettere. A volte, soprattutto per buona parte dell’inizio del gioco, non avrete nemmeno un mostro. Ma avrete comunque la sensazione che qualcosa, qualunque cosa, dovrà succedere da un momento all’altro: camminerete passetto per passetto, consapevoli che da un momento all’altro potrebbe aprirsi una porta, o chiudersi quella alle vostre spalle, o addirittura aprirsi una finestra.

La musica, assieme alle lettere che troverete per aiutarvi a ricostruire la storia di Daniel e scoprire il perché della sua amnesia, serviranno per farvi entrare ancora di più nell’atmosfera lovecraftiana del gioco. Scoprirete che siete davvero inseguiti da qualcosa di indescrivibile, una forza che viene chiamata l’”Ombra”, che vi brama da tempo e cerca in ogni modo di uccidervi. Se compirete determinate scelte, probabilmente ci riuscirà anche. Ma nulla è scontato o lasciato al caso, nemmeno le parole che troverete nelle lettere: Daniel ha volutamente scelto di perdere la propria memoria per cercare la redenzione e una seconda possibilità in una vita senza ricordi, tentando di liberarsi dell’Ombra e fuggire per sempre dagli spettri del passato.

Cosa può essere successo di tanto atroce da spingere a una scelta simile?

Questo, miei cari Lettori, spetterà a voi scoprirlo. Mettete le vostre migliori cuffie, spegnete la luce della vostra stanza e installate Amnesia: solamente la musica del menù vi darà una vaga idea di che cosa vi aspetterà appena premerete il bottone di inizio dell’avventura, ma solo con un accurato approccio alle novità di questo capolavoro potrete davvero sperimentare cos’è la paura. Quella paura irrazionale, quella paura che, anche se non vedete nulla di minaccioso, vi da l’idea che gli occhi di un quadro si siano spostati su di voi o che un drappo si sia spostato improvvisamente senza motivo.

Oh, miei Cari, ma il motivo c’è. Perché non tutti i nemici sono mostri o zombie, non tutti i nemici sono Visibili ai nostri occhi.

E voi siete soli.

Adria J. Necula

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