AL VIA LA RASSEGNA TEATRALE TEATRINSCATOLA

Si è aperta lo scorso 28 marzo al Teatro Del Costone la stagione teatrale TEATRINSCATOLA, organizzata dall’associazione Straligut Teatro. Ad inaugurare la rassegna di spettacoli che durerà fino al 23 Aprile la compagnia Sacchi di Sabbia, con “Piccoli Suicidi in Ottava Rima, vol. I e II”.

Nati nel 1995 a Pisa, i Sacchi di Sabbia (Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano, Giulia Solano), iniziano a fare teatro per divertimento e arrivano ad ottenere importanti riconoscimenti a livello nazionale, come il premio UBU (con una nomination nel 2002 e la vincita del premio della critica nel 2011).

I “Piccoli suicidi” sono quattro brevi storie. Il filo conduttore? L’uso del Maggio cantato, un antichissimo verso originario della maremma toscana, recitato in ottava rima e in quartine di ottonari.

L’idea dello spettacolo nasce da una stretta collaborazione con il gruppo del Maggio, ma anche dalla voglia di attualizzare ad innovare. Un recupero della tradizione e modo per “giocare” con le storie e le parole: gli attori mettono in scena una “doppia” realtà, fiabesca e simbolica allo stesso tempo.

È l’uomo, la sua identità e i suoi mille travestimenti ad essere al centro delle quattro brevi storie: dalla vicenda di due Cowboys, che si sfidano ad un duello all’ultimo sangue, alla storia della “battaglia per la sopravvivenza” di tre spermatozooi pronti al lancio verso l’ovulo, passando per la vicenda di un fantomatico “Lupo Mannaro” e di un uomo pronto per lo scambio con un suo “clone” alieno. Un finale ancora più surreale per il bis: una storia rimasta in forma di appunti, con la vicenda di una macchina del tempo voluta dal presidente Nixon, porterà i soldati americani a salvare Gesù Cristo dalla croce.

Un mix tra grandi citazioni e situazioni fantastiche ci portano a riflettere su temi più seri: la vita, l’umanità, il tempo, la realtà. Una scenografia ridotta all’essenziale e realizzata con materiali di recupero si trasforma davanti ai nostri occhi: una scatola di cartone può facilmente diventare il cestino portapranzo di tre fantomatici Cappuccetto Rosso; indossare una rete da recinzione verde trasformerà chiunque in un alieno venuto ad invadere la terra. Un abile gioco di suoni crea un’atmosfera dinamica e aperta ad ogni possibilità: dal canto tradizionale al “doppiaggio” vero e proprio di alcuni personaggi, riesce a stupire per l’inventiva e l’abilità di coordinazione degli attori. La sensazione è quella di un gruppo armonico, in cui ogni personaggio è funzionale e mai superfluo per l’azione. La parodia del canto tradizionale riesce ad arricchirsi di significato: la comicità è intelligente e riesce a trasportare lo spettatore in un mondo grottesco.

Pronti per il prossimo appuntamento, “L’Uomo nel Diluvio”, in programma il 27 e 28 marzo? Noi di Uradio ci saremo!

Vi ricordiamo anche che per questa rassegna teatrale  il DSU mette a disposizione 15 biglietti gratuiti per gli studenti universitari, da prenotare tramite il portale online!

 

Michela Fortuna

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