Oggi, 17 maggio, è la giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.
uRadio ha deciso di regalarvi una classifica disordinata di 5 canzoni che non possono mancare nella vostra playlist rainbow.
1. Gino e l’Alfetta – Daniele Silvestri
Iniziamo da questo pezzo scritto da Silvestri e pubblicato nel 2007. La parte che ci è piaciuta di più?
“mi dirai: come fai come mai non lo sai cosa sei sei diverso da noi ma che vuoi, sono gay fatti miei
che disturbo ne hai quale enorme disagio ne trai
sono gay sono gay, si sono gay
No non sono gay, ma vorrei ma lo sai quanti geni ed eroi sono gay non lo sai?
o non vuoi ricordare, preferisci pensare che un gay sia una sorta di errore una cosa immorale
o nel caso migliore un giullare, un fenomeno da baraccone e lo tollererai solo in quanto eccezione
e lo tollererai solo in televisione
lo chiamano gay e tu pensi ricchione”.
2. Le ragazze stanno bene – Le luci della centrale elettrica
Pezzo nell’album Costellazioni (2014) dove Vasco Brondi ci regala frasi criptiche e canta “respirando lentamente Chiara celebra la sensazione della primavera finalmente in arrivo e del suo treno al binario uno.
E pensa: Sara sei ancora più bella la sera quando sei stanchissima, sei ancora nella mia memoria interna, sei l’interpretazione dei sogni che non riesco a ricordarmi.”
3. Il gay e la sentinella – Pinguini Tattici Nucelari
I Pinguini Tattici Nucleari con Riccardo Zanotti la toccano piano. Non succede, ma se succede?
“Ma sull’altro lato del marciapiede ci stavi tu, col tuo megafono e le tue urla di libertà. E subito mi sono accorto che non distinguevo più, cosa e’ giusto e cosa sbagliato, andiamo a prenderci un gelato. Sai, davvero, non l’avrei mai detto che avrei rinnegato la mia ideologia, abbandonato gli slogan dell’odio e fatto all’amore con la poesia”.
4. Sei bella davvero – Motta
Questa canzone è dedicata a una donna trans. E’ stata scritta (musica e testo) insieme a Riccardo Senigallia.
“Quelle scarpe giganti. Un nodo alla gola. Ti guardano tutti. Ma sei bella davvero”
5. Andrea – De Andrè
Grande classico per concludere in bellezza. Introdotta dallo stesso De Andrè come dedicata «a quelli che Platone chiamava, in modo addirittura poetico, i ‘figli della luna’; quelle persone che noi continuiamo a chiamare ‘gay’ oppure, per una strana forma di compiacimento, ‘diversi’, se non addirittura ‘culi’. Ecco, mi fa piacere cantare questa canzone, che per altro è stata scritta per loro una dozzina di anni fa, così a luci accese, anche a dimostrare che oggi, almeno in Europa, si può essere semplicemente se stessi senza più bisogno di vergognarsene».
Quali sono le vostre canzoni rainbow preferite?
Giulia Nicolini.