Tra TeatrInScatola e In-box: i progetti della StraliguT

Lo scorso 28 ottobre ha riaperto i battenti, per la settima edizione, TeatrInScatola: progetto ambizioso della compagnia di spettacolo Straligut Teatro, ormai giunto alla settimana edizione, quella della capra sopra la panca (riferendosi alla capra del manifesto TeatrInScatola, ndr). Ad aprire le danze e scostare le pesanti tende di velluto del teatro dei Rozzi, è stato Pitecus, spettacolo a più quadri nato nel 1995 ad opera di Flavia Mastrella e Antonio Rezza e accolto per la prima volta qui a Siena.

Straligut Teatro
Lo spettacolo racconta le storie di tanti personaggi, un andirivieni di gente che vive in un microcosmo disordinato: stracci di realtà si susseguono senza filo conduttore, sublimi cattiverie rendono comici ed aggressivi anche argomenti delicati. Non esistono rappresentazioni positive, ognuno si accontenta, tutti si sentono vittime, lavorano per nascondersi, comprano sentimenti e dignità, non amano, creano piattume e disservizio.

 

La scenografia spoglia, ma particolare, mostra teli squarciati, tagliuzzati e variopinti: sembrano librarsi nell’aria, sorreggendosi ad un’asta, facendo da cielo a dei microcosmi, i quali daranno vita a tante scene di uno spettacolo privo di una trama vera e propria.

Il pubblico, più volte coinvolto dall’attore (Rezza), ha risposto in maniera attiva riempiendo alcuni momenti di silenzio e offrendogli buoni spunti d’improvvisazione: divertenti, a questo proposito, le risposte a tono alle provocazioni. É tutto un gioco, in cui il pubblico è un partecipante ignaro delle regole stabilite dagli autori: applaude quando non deve, ride quando non c’è niente da ridere, cade nelle trappole, non si accorge di dati importanti per la comprensione degli sketch.

La comicità, la mimica, le mille voci di Antonio Rezza, rappresentano il fulcro dell’attenzione e dell’attrazione per l’audience, che non si accorge, suo malgrado, di essere preso in giro. Ma è proprio su questo punto che, al termine dello spettacolo, dovrebbe interrogarsi: sono riuscito a cogliere il senso delle mille provocazioni o sono stato solo una pedina del gioco?

Straligut Teatro

Per saperne di più sul progetto TeatrInScatola, siamo riusciti ad incontrare Francesco Perrone, project manager, amministratore e membro fondatore della Straligut Teatro.

Come nascono i progetti di TeatrInScatola e In-box e in che occasione sono stati portati avanti?

Straligut Teatro nasce nel 2004, una dozzina di anni fa qui a Siena, inizialmente come compagnia teatrale, divenendo poi, col passare degli anni, anche associazione culturale. Parallelamente, sono nati altri progetti, oltre alla compagnia di produzione, tra cui: organizzazioni di rassegne, festival ed eventi con la collaborazione di compagnie ospitate provenienti da tutta Italia. TeatrInScatola è il primo progetto che si è mosso in questa direzione. Questa settima edizione è approdata al Teatro dei Rozzi e del Costone con l’obiettivo di portare a Siena quel tipo di teatro che, nonostante la qualità, non riesce ad arrivare attraverso altre programmazioni, con la voglia di proporre qualcosa di valore che non sempre si riesce a vedere.
In-box, invece, nasce dentro a TeatrInScatola: si tratta di un progetto a rete nazionale di teatri e soggetti di tipo teatrale che si occupa di selezionare e promuovere compagnie emergenti, tramite la loro rete, appunto, e che conta più di cinquanta partner sparsi in tutta Italia, dal Trentino alla Sardegna, con Siena, e quindi Straligut Teatro, ideatore del progetto e capofila. La selezione avviene tramite due bandi annuali: In-box Blu, dedicato alla prosa, e In-box Verde, dedicato al teatro ragazzi. Un esperimento del genere mira a sostenere la continuità della ricerca artistica e la dignità economica del lavoro delle compagnie attraverso tour con repliche a cachet fisso, offrendo loro la possibilità di confrontarsi con il pubblico.

Siena come ha recepito questa proposta?

Bene. Bisogna dire che il nostro è un teatro di ricerca, indipendente: non è semplice cercare di muovere le folle. Il nostro lavoro, che è cominciato quasi dieci anni fa, si basa sul rapporto di fiducia che si costruisce, spettacolo dopo spettacolo, stagione dopo stagione, tra chi propone e il pubblico. Ad oggi, siamo come la capra del nostro manifesto, sopra la panca: significa che siamo riusciti a mettere insieme anche questa nuova edizione, che andrà avanti fino a metà dicembre tra il Teatro dei Rozzi e quello del Costone, a Siena. Ci sarà poi un secondo tempo, a inizio 2017, in cui andremo in scena al Supercinema, a Monteroni D’Arbia.

Qualcosa in più sulla programmazione di quest’anno?

Abbiamo aperto e siamo molto contenti di averlo fatto con Pitecus di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, due delle personalità più interessanti ed originali del teatro degli ultimi trent’anni, italiano e non solo. Inoltre, siamo contenti di aver portato una compagnia di Teatro Ragazzi, giovane ma sicuramente molto brava e riconosciuta, come UnterWasser, che ha portato “Out” il 5 novembre. Questo giovedì 10 novembre alle 21:30 al Teatro del Costone avremo una compagnia selezionata da In-box 2016, Leviedelfool, con Luna Park – do you want a cracker?.
Il 19 novembre, invece, avremo il vincitore dell’In-box verde, Rosso Teatro, sempre al Teatro del Costone, con uno spettacolo dedicato a bambini e famiglie: Il Paese senza parole, liberamente ispirato a La grande fabbrica delle parole di A. de Lestrade. Ed infine, tra gli altri, cito un appuntamento importante perchè, per la prima volta, avremo qui a Siena la Babilonia Teatri, una delle compagnie più rinomate e valide che, insieme a Gli amici di Luca, compagnia molto particolare composta da persone che si sono risvegliate dal coma, porteranno al Teatro del Costone, il 25 novembre, Pinocchio.

Anna Di Genova
Iwan Paolini

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