Sopravvivere alle feste: come arrivare sani e salvi all’Epifania. Più o meno.

Pranzi, cene, cenoni, colazioni, saluti di cortesia, domande spinose, risposte evasive. E ancora: altri pranzi, altre cene, altri cenoni e così via. Le feste sono (anche) questo: come s’arriva moralmente e psicologicamente intatti alla fine di questa calorica altalena emotiva? Abbiamo un paio di suggerimenti.

Fare regali. Possibilmente senza (s)vendere organi vitali

Il regalo perfetto? Esiste. Ma perché costa quanto un paio di punti del PIL del Lichtenstein?

Il compito per eccellenza prima delle temutissime vacanze natalizie. Anzi, la deliziosa mansione che uno finge di sbrigare con nonchalance quando i centri commerciali sono già stipati di uomini e donne dalla dubbia sanità mentale. L’ideale sarebbe non ridursi all’ultimo, ma l’ideale sarebbe anche non rimandare gli esami a settembre. Evitiamo finte ipocrisie e accettiamo il nostro animo da procrastinatori. Una soluzione? Il fai-da-te: accendete i forni e infornate teglie e teglie di deliziosi – ed economici – biscottini glassati, oppure acquistate scatolone di cioccolatini da disporre all’interno di piccoli sacchetti trasparenti. Alternative? Disegni da incorniciare, segnalibri, candele profumate, incensi. Sarete poetici e avrete regalato qualcosa di vagamente utile.

Saluti di circostanza.

Ricordate: meglio cortesi che Grinch. La barba verde sta male a tutti.

Quanto fa piacere essere salutati da qualche bestia di Satana solo dal 6 dicembre al 6 gennaio? Per ricevere la solita sdolcinata manfrina: “E se non ci vediamo prima, ..”. Pura delizia. “Dubito che ci rivedremo mai, nel dubbio buona Pasqua” sarebbe una risposta meritata. Ma noi siamo superiori, giusto? Pensate all’immagine più dolcemente natalizia che vi possa venire in mente (un aiuto: Michael Bublé e Mariah Carey che abbracciano l’orsetto polare della Coca – Cola cantando una canzone di Frank Sinatra. Vestiti di rosso e oro. Sotto il vischio. Mentre nevica) e sorridete. Vi sentirete meglio? No. Avrete però evitato di macchiarvi la fedina penale con un efferato delitto. Sul curriculum è poco apprezzato, pare, a meno che non lo esamini Franca Leosini.

Sopravvivere all’orda di parenti.

No, bere per poi aggirarsi in sala da pranzo come Ornella Vanoni al terzo mojito non è la soluzione.

Nessuno dice che bisogna sopportare tutto per l’eredità, ovviamente. Solo che spiace morire poveri, no? Scherzi a parte, questa stagione è mesta per: single, fuori corso, ragazzi sotto i trentacinque anni, chiunque non abbia fatto il militare, chiunque non riceva la pensione dall’INPS da almeno un lustro. Insomma, si salvi chi può. Potete essere evasivi e lasciare i vostri ottuagenari interlocutori nella perplessità generale oppure essere creativi. Raccontate balle. Ma gigantesche, proprio. Poi alla fine accennate una risatina. Delicata, come se apparteneste alla corona inglese. A quel punto, alzatevi e inventatevi una mansione a caso, tipo sgusciare i pistacchi prima che il vostro prozio li mangi tutti interi e lasci giù qualche dente. Se sarete fortunati, chi vi avrà rivolto la scomoda domanda si starà chiedendo se denunciare l’amplifon oppure se stavate scherzando. Probabilmente a qual punto arriverà a tavola una nuova portata e questo vi toglierà temporaneamente dai pasticci.


Mattia Barana.

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