#Sanremo2018 minuto per minuto: la finalissima premia tutti. O quasi


Vincono Ermal Meta e Fabrizio Moro


Secondo Lo stato Sociale, terza Annalisa. Premio della critica a Ron.


Serata piuttosto briosa: pochi colpi di scena, Pausini rediviva, molte battute – alcune persino di Baglioni! –


20:45 – Che la liturgia abbia inizio.

Dopo la sigla dell’Eurovisione, segue la mestissima sigla del Festival.

Pòpopopopopopopopo e le altre parole che non ho fatto in tempo ad imparare.

Entra Claudione sul palco, giacca rossa, camicia nera e papillon. Tira le somme della sua edizione: il suo farfallino storto, dice, ha fatto più scalpore della farfallina di Belen. Caspita, stasera è pure simpatico!

Ricordiamo tutti insieme la vittoria di Ultimo, giovanissima nuova proposta che ha sbaragliato la concorrenza con Il ballo delle incertezze, per l’occasione ‘delle apparenze‘.

Mi piace, eh, ma mi dicono che nel suo album ci siano altre canzoni molto più belle.


20:45 – Due bionde chiacchierone.

Claudio presenta i due compagni di viaggio che scendono compostamente le scale, oramai con il passo sicuro di due marines impegnati in una missione di recupero.

Michelle non fa in tempo a lasciarsi alle spalle l’ultimo gradino che già prende la parola: ringrazia, saluta, prega per la pace nel mondo, svela un segreto di Fatima.

I veri protagonisti sono sempre cantati e canzoni: applausi alla giuria degli esperti. Prende allora la parola un’altra bionda logorroica, la Carlucci. Giustamente lancia Ballando con le stelle, con il serale che partirà da marzo.

Zittita la Carlucci, ci spiegano la cabala per trovare improbabili motivazioni algebriche al vero vincitore del Festival: Claudio Baglioni.

Favino è caricato a molla: ha rubato qualche sostanza strana ad Arisa, ospite ieri?


21:00 – Barbarossa apripista.

Si apre il televoto e presentiamo il primo cantante, Barbarossa.

Ecco una canzone che sono sinceramente stanco di riascoltare. Passame er sale avrà anche un bel testo, un meraviglioso messaggio, lui è molto emozionato. Ma anche basta, grazie.

Se devo essere sincero, con quegli aaah sospirati sembra avere poca voglia di cantare anche lui.


21:05 – Sorpresa targata Canzian.

Red Canzian mi ha francamente sorpreso. Pensavo che avesse il mignolino nella fossa e invece il suo pezzo è quasi travolgente.

Se si ficcasse in testa il parrucchino di Sandro Mayer potrebbe entrare di diritto accanto a Stash nei The Kolors.


21:10 – Favino gasatissimo.

Favino deve aver letto qualche recensione in cui gli si diceva che era bravo, dunque stasera ha deciso di fare il guitto. In attesa che il pubblico gli lanci le noccioline, presenta il prossimo gruppo.


21:11 – The Kolors

Canzone che s’ispira alle sfide di Frida Kahlo, anche se devo dire che qui la pittrice messicana è sfidata da un punto di vista più tricologico che amoroso.  Lei le sopracciglia così spinzettate non le ha mai avute!

Sto meditando di farmi anche io quel ciuffo giallo, solo che poi mi ci vorrebbero gli avvolgibili per spostarlo e capire chi/che cosa ho davanti.

Ad ogni modo, il gruppo di Stash è colorato, energico, completo, vagamente internazionale, per cui spero davvero che a fine serata dicano che a maggio li rivedremo all’Eurovision song contest.


21:21 – Laura ritorna sul palco del Festival.

Laura Pausini arriva a Sanremo, scendendo la scalinata accompagnata per mano da Baglioni. Non gli può più sfuggire.

Adesso. Io non voglio pensare che si sia data per malata, eh. Non sto dicendo che si sia inventata una laringite perché non voleva essere interrogata da don Claudio.

Dico solo che Lauretta nostra schifa il palco dell’Ariston da qualche anno. Davvero, è più facile sentire Mina a Sanremo – che si è ritirata quando ancora Maurizio Costanzo aveva un collo – che Laura Pausini!

Invitata con Fiorello, non si presenta. Viene l’ultima serata, quando non è che ci sia proprio bisogno di lei per fare ascolti. Mah.

Vista così, devo dire che ha effettivamente la faccia di chi fino a ieri aveva la tutona ed era schiaffata sul divano. Voce forse non al top, ma almeno non è la Hunziker – o Franca Leosini -.


21:26 – Avrai, avrai, avrai … un duetto con la Pausini.

Giustamente Fiorello ricambia il favore, chiamando in diretta: tra una battuta del comico e l’altra, Baglioni si produce perfino in una specie di freddura su Fiore (che ha un ritardo: «parità dei sessi»). Accidenti, sono meravigliato. Sua moglie sarà corsa a scriverselo sul calendario in cucina.

Fiorello fa inquadrare la platea, che ieri non era possibile riprendere perché c’era Salvini. Giuro. Non per questioni estetiche ma per la par condicio.

Propone il papa e Melania Trump come conduttori per il prossimo anno: credo che la first lady degli USA non veda l’ora di scappare dalle grinfie del colorato marito, quindi sì. L’anno prossimo potremmo sentirla dire «Dirige l’orchestra il maestro Vessicchio, canta Valerio Scanu!»

Baglioni e Pausini cantano Avrai. Canzone nelle corde di entrambi, scritta per il figlio del cantante romano che, inquadrato, si rivela essere un meraviglioso hipster.


21:38 – Come se non fosse stato mai amore avessi mai avuto la laringite.

Laura Pausini che canta Come se non fosse stato mai amore: ed è subito 2004. Quanto mi mancava questa canzone! Più o meno è dalle elementari che non la sentivo. Solo che per qualche strano motivo il mio televisore s’è ammutolito.

Boh, fatto sta che Laura inizia a passeggiare per le file del pubblico – esce perfino fuori dall’Ariston! Ecco come le è venuta la laringite!

Cerca di far cantare il pezzo alla folla, ma non tutti sembrano conoscere il testo (tranne una ragazza fin troppo emozionata per essere intonata).


21:44 – Elio & le storie tese salutano. Forse.

Stasera gli Elii sono anche vestiti in maniera decente, Elio s’è addirittura anche messo in testa il parrucchino delle grandi occasioni.

La canzone diventerà il nuovo inno dei loro fan, da domani orfani di questo iconico gruppo. Continuo però a non essere sicuro che il brano mi piaccia.

Ma chi è questo che corre in mezzo al pubblico vestito da rat-man? Simpatiche le magliettine che sillabano il loro addio alle scene. No, in effetti è solo un arrivederci: li ritroveremo al festival 2028?


21:50 – Ron, le rughe e il premio della critica.

Baglioni si mette un brutto paio di occhiali e finge di fare una visita oculistica. Stasera s’improvvisa davvero battutista. Tra un po’ guarderà Michelle e le dirà: «tira il dito».

Piccolo problemino tecnico e Ron può iniziare a cantare, con l’orchestra diretta dal mitico Vessicchio. Questo dà la scusa ai miei di lanciarsi in un momento a metà tra l’amarcord e il ‘ma non ha tante rughe!‘. Sanremo è anche questo: tu porti un brano di Dalla ma l’attenzione cade sulle tue zampe di gallina.

Ron concorre chiaramente per il premio della critica Mia Martini. Devo dire che lo meriterebbe anche.


21:59 – Grandi Speranze.

La pubblicità della TIM dice ‘ tra poco: Mina‘.

La mia bolletta bimestrale potrebbe essere servita per finanziare anche solo l’ologramma della tigre di Cremona? Sono speranzosamente emozionato.


22:01 – Antonellina ha rapito Richard Gere?

Work in progress sul palco dell’Ariston. Temevo fossero i Village People pronti a cantare YMCA, invece sono i ragazzi di Sanremo Young che cantano Jovanotti: è un momento molto alla Disney Channel.

Sale sul palco anche la Clerici – sembra come al solito sembra una meringa un po’ sciolta – che annuncia che co-condurrà con lei Richard Gere. Credo di aver capito male.


22:08 – Max Gazzè e la pietra filosofale.

La Hunziker ha indossato un elegantissimo abito dorato che la fa sembrare un quadro di Klimt. Così addobbata, presenta il prossimo cantante in gara.

Max Gazzè sembra di nuovo la versioe sbarbata di Albus Silente. Anche la canzone in effetti ricorda un lungo incantesimo. C’è perfino dietro un’arpa che suona, che presumo serva per addormentare il cane a tre teste posto a sorvegliare la pietra filosofale.

No, fermi tutti, mi sto confondendo. Vabbè, è stato bravo ugualmente.


22:13 – Annalisa la cyborg.

Diretta dal solito maestro con gli occhialetti rossi di Maroni, Annalisa ripropone la sua canzone. Il regista ripropone invece le sue inquadrature a raffica e niente, ho ufficialmente la labirintite.

Programmata per cantare senza una singola sbavatura, Annalisa sale di ottava, scende, risale, fa acuti, sussurra. Peccato per la melensa brodaglia di parolette sdolcinate che sta propinando. E per il vestito di pizzi e merletti color rosa antico.


Mina ha raggiunto Sanremo? MINA HA RAGGIUNTO SANREMO? Sono in iperventilazione.

Quasi: Mina-Alieno-Modem ha raggiunto Sanremo.

Lacrimuccia.


22:20 – Baglioni imita uno che imita sè stesso (e Marco Columbro).

Momento sosia, ed ecco il sosia di Baglioni che poi è Baglioni con il baffo del tizio della Peroni attaccato sotto il naso. Era meglio quando cantava, sì.


22:22 – Rubino non m’impressiona.

Rubino, ottavo cantante in gara, ci riprova con la sua ‘Custodire’.

Boh, a me sembra che si stia perdendo a metà tra Pupo e i Lit Fiba. Si agita dietro al pianoforte come Cocciante, socchiude gli occhi come Albano. Mi sembra sempre un ‘come’ che non riconduce mai ad una sua personalità. Peccato.


22:33 – Lettera dal Duca dal passato.

I Decibel hanno nuovamente addosso dei capi di pelle finta quanto uno zigomo di Madonna. La loro ‘Lettera del duca’ alterna parti in inglese ed in italiano ma il significato è uno solo: questi gruppi ricomposti deludono più di quanto rendano felici.

Spero che le Spice Girls non abbiano la stessa sorte.


22:39 – 50 sfumature di Ornella.

Presentata dai ragazzi del prima-festival, Ornella Vanoni indossa la versione blu del completo scollato che abbiamo visto in tutte le altre tonalità. Va sul sicuro, insomma.

Ha gli occhi di una scolaretta in gita e sembra sinceramente felice di cantare con quei due tizi dietro. Lo ammetto: la canzone mi piace, le esibizioni non sono sempre state impeccabili, ma lei ha fatto la materna con Nefertiti e le si perdona tutto.

Esce di scena facendo i complimenti a Favino perché è bravo, bello e simpatico. Ci sta che gli abbia pure lasciato il numero.


22:45 – Caccamo vagamente ben vestito. 

Per la finale, Caccamo s’è anche degnato di indossare una camicia. Sono impressionato. Ha perfino un panciotto nero. La cravatta no, altrimenti sarebbe stato pronto a servirci gli antipasti di pesce.

La bravura è la solita, poi si ritrova una canzone fin troppo poetica per il palco di Sanremo. Sicuramente sarà piaciuta al dittatore artistico e, devo dire, non spiace poi tanto nemmeno a me. Non lo vedo sul podio, ma ce lo ritroveremo in radio.


22:54 – (Disse)stato sociale.

Mia nonna ha apprezzato la vecchia, le ho mostrato il video oggi pomeriggio.

Dico questo perchè trovo poco altro da dire su un gruppo che conosco poco, che presenta svogliatamente un testo banalotto.

Non so se diverrà il nuovo Gabbani, ma a furbizia stiamo lì.

Solo che con meno citazioni seminate qui e là e meno perizia musicale.


23:01 – Le prove!

La Hunziker mostra le foto malriuscite dei due compagni di sventura. Le sue foto, invece, anche quelle in cui si lava i denti, sono perfette perché lei è fin troppo issima. Bellissima, bravissima, ilarissima, eccitatissima, caricatissima.

Anche nei video delle, prove lei è competente e presentabile. Lo stesso non si può dire dei due colleghi: in effetti, grazie a questi video abbiamo capito che chi trucca Baglioni non usa fondotinta. Va direttamente con lo stucco.


23:06 – Facchinetti & Fogli.

Con qualche incertezza, la Hunziker presenta Fogli e Facchinetti.

L’esibizione è incredibilmente simile alle altre. Si guardano sempre negli stessi punti, fanno i medesimi gesti con le mani. Credo che li sveglino, li facciano cantare, poi li rimettano in carica fino all’esibizione dopo.

Facchinetti oggi sembra un po’ in difficoltà: tranquillo Roby, è l’ultima volta che ti tocca cantarla. Poi potrai rispedire nell’oscurità Fogli e continuare a goderti dj Francesco a casa.


23:11 – Roy Paci e Diodato.

Boh. Il brano mi dice poco. Loro ancora meno.

Mancava qualcosa alla loro esibizione: non dico un’improbabile vecchia danzante, ma almeno un filo di brio, una sorpresa, un’emozione. Anche una stonatura sarebbe andata bene. Niente: archiviati.


23:22 – Mannoia, Favino e Baglioni.

Favino interpreta un immigrato che si deve spostare per trovare lavoro: di spostamento in spostamento si sente sempre più straniero. Vuole sdraiarsi, riposasi, urlare, essere libero. Davvero, è molto toccante.

Emerge dalle tenebre Fiorella Mannoia che canta una canzone sulla stessa tematica (chiaramente insieme al prezzemolino Baglioni). Qui, va detto, la regia riesce a seguire lodevolmente il momento con sobria eleganza.


23:32 – I’m still Nina from 1789.

Senza appartenere: no, dopotutto Nina non appartiene a questa decade. Con questo vestito, poi, ha poi scavalcato anche qualche secolo e da Nilla Pizzi s’è direttamente ispirata a Maria Antonietta.

La voce c’è, la classe anche. Dubito fortemente che riesca a conquistare il podio, ma vabbè. L’importante è partecipare.


23:37 – Noemi se la ride.

Noemi rinuncia alle scollature troppo vertiginose e canta come solo lei sa fare.

Non credo che riuscirà a guadagnarsi il podio ma mi sembra sinceramente felice di aver preso parte a quest’edizione del festival, se non altro perché le ha dato la possibilità di ridacchiare imbarazzata al microfono un altro po’.


23:41 – #MetaMoro 

Ecco un duo che sarà quasi certamente tra i finalisti. Moro deve aver rubato la giacca ad uno degli ex-Pooh.

Unica nota vagamente critica a due ottimi artisti: sembra solo a me che non si sopportino?

Non si guardano, non interagiscono. Sono due che cantano. L’unico è Meta che, imbarazzato, mette ogni tanto la mano sulla spalla di un incartapecorito Moro.


23:51 – Mario Biondi e il solito effetto pianobar.

Michelle Hunziker fa di nuovo le scale, fasciata in un prezioso vestito nero, molto semplice, da notte degli Oscar.

Mario Biondi tenta il tutto e per tutto con l’ultima esibizione. Mi pare più piacevole del solito: sto quasi per ordinare al mio tavolo un Martini – shakerato ma non mescolato – quando mi ricordo di essere spiaggiato sul divano e non in un lounge bar.

Non vincerà e non lo passeranno in radio, se non su Radio Monte Carlo: avrà certamente più successo negli States.


23:58 – Le Vibrazioni

Una canzone che so già che sentirò molte altre volte quest’anno. Prima o poi mi ci abituerò: non perchè sia brutta, ma perchè è strano risentire un gruppo che davo per morto cantare una canzone che non sia una loro vecchia hit.


00:04 – Avitabile e Servillo

Arrivati alla quinta serata, Michelle e Favino riescono a rendere interessante anche la squadra tecnica che smonta il palco. Li voglio rivedere condurre qualcosa insieme, a questo punto.

In alternativa, potrebbero sostituire la prossima esibizione con un loro sketch, anche di quelli brutti dell’altro giorno. No davvero, non sopporto più Servillo e il suo amico sponsor della Sunsilk.

Davvero ogni anno al Festival deve esserci una qualche personalità napoletana o del napoletano che canta della propria terra? Sto rimpiangendo Maria Nazionale.


00:08 – Baglioni & i suoi amati duetti.

Stop al televoto! Accipicchia, è quasi presto.

Arriva il momento ospiti: salgono sul palco Renga, Pezzali e Nek. Tutto l’Ariston è in piedi ad urlare STRAAAAAAADA FACENDO VEDRAAI. Anche io e il mio gatto ci sentiamo coinvolti, devo dire.

Questo inedito Quartetto Certa fa la sua figura.


00:21 – Salutiamo gli amici del dopofestival.

Simpatico siparietto sulla commistione tra attori e conduttori.

Conti magari non farà Otello, ma senza dubbio Favino ha condotto molto bene il Festival. Non lo vedremo alla Prova del cuoco o a Medicina 33, ma credo sia meglio per lui.

Viene introdotto il coro dei discreti, e tutti isnieme cantano come se fossero valdostani brilli alla fiera di Sant’orso.


00:31 – Arriva la classifica (dal 20° al 4° posto).

  • 20. Elio e le storie tese [triste modo di chiudere la carriera. O forse glorioso, a voi la scelta];
  • 19. Mario Biondi [non inaspettatamente, ecco];
  • 18. Facchinetti & Fogli [i big portano canzoni bruttine e arrivano tra gli ultimi. Poi vanno a lagnarsi da Vespa: nulla di nuovo];
  • 17. Nina Zilli [il 17 porta anche sfiga, poverina];
  • 16. Decibel [fin troppo];
  • 15. Red Canzian [ci sta, canzone bella ma da ospite];
  • 14. Noemi [meritava di più];
  • 13. Renzo Rubino [come è arrivato fino alle tredicesima posizione?];
  • 12. Avitabile & Servillo [ma soprattutto: come ci sono arrivati LORO?];
  • 11. Le Vibrazioni [si rifaranno con le vendite];
  • 10. Caccamo [metà classifica. Poteva andare più sù];
  • 09. The Kolors [buon piazzamento];
  • 08. Diodato e Roy Paci [C O S A?];
  • 07. Luca Barbarossa [addirittura il settimo posto?];
  • 06. Gazzè [meritato];
  • 05. Vanoni – Pacifico – Bungaro [una vera stella della canzone che non arriva tra gli ultimissimi. Divina.];
  • 04. Ron [zampino Dalla].

Sono in finalissima #MetaMoro, Lo stato Sociale e Annalisa.


Due considerazioni sparse: Annalisa ha una canzone melensa e una bella voce, Ermal Meta e Fabrizio Moro hanno le carte giuste per vincere, Lo Stato Sociale è stato miracolato da una vecchietta snodatissima.

Mi sembra indicativo del festival di quest’anno: un’ottuagenaria ha salvato un gruppo di ragazzi che ha presentato una canzone orecchiabile, sciocca e falsamente ironica. 


La Impacciatore fa le scale, cade e inciampa. Un altro paio di battutelle prevedibili e i quattro cantano La canzone intelligente di Cochi e Renato.

Un omaggione al cantautorato italiano, via! Segue acutone di Baglioni, che dura circa trentasette minuti.


00:56 – intervallo musicale.

Baglioni presenta il tema di Sanremo 19-2018. Millenovecentoduemiladiciotto. Okay, è provato: diteci il vincitore e andiamo tutti a nanna.


01:00

Stop al televoto e premi vari!

  • Premio della critica Mia Martini: Ron, Almeno pensami.
  • Sala stampa: Lo Stato Sociale, Una vita in vacanza. [Okay, gente, sono davvero imbarazzanti. Di cosa sono fatti?]
  • Sergio Enrigo per la migliore interpretazione: Vanoni, Bungaro & Pacifico, Imparare ad amarsi [Ornella non ha capito cosa ha vinto. Non gira il premio dalla parte giusta, non fa la foto con gli altri due. Strepitosa]
  • Miglior testo: Mirkoeilcane, Stiamo tutti bene.
  • Migliore composizione musicale: Max Gazzè, La leggenda di Cristalda e Pizzomunno;
  • TIM music: Ermal Meta e Fabrizio Moro, Non ci avete fatto niente;

01:11

Stiamo per scoprire il podio.

Nel frattempo, Baglioni elenca le varie magliette che gli hanno attribuito (quella tua maglietta fina/fine/lisa/fila/rosa/Pina).

Perlomeno ci prova: la Hunziker interrompe per dare la parola ad uno di questi svampiti de Lo stato sociale. Poteva continuare a chiacchierare Baglioni.


01:17

Arriva la busta.

Ci Siamo.

  • 03. Annalisa.
  • 02. Lo Stato Sociale;
  • 01. Ermal Meta & Fabrizio Moro.

01:20

#MetaMoro ricantano la loro canzone.

Sono felice che abbiano vinto loro: sarebbe stato deplorevole altrimenti.

Annalisa, come scrivevo sopra, ha una voce meravigliosa, porta però una canzone che francamente sarebbe troppo melensa anche per Cristina d’Avena.

Lo Stato Sociale dava l’impressione di essere lì per caso: hanno più o meno cantato una canzone che hanno più o meno scritto. Ritornello che resta più o meno attaccato al lavoro del tuo psicologo e farcito di quel bastevole numero di parolacce da renderlo più o meno interessante.

Il secondo posto li classifica oltre ogni più rosea loro possibilità.


01:26

Baglioni dichiara conclusa la messa. Cioè, la 68° edizione del festival.

Possiamo andare in pace, immagino.


Mattia Barana.

 


VI SIETE PERSI IL NOSTRO #SPECIALESANREMO?

  1. La prima serata;
  2. La seconda;
  3. Sì, siamo rimasti svegli pure per la terza;
  4. La quarta. Siamo coraggiosi, vero?

 

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