Sanremo: 8 ingredienti per il festival perfetto

Ci avviciniamo a balzi felini verso la kermesse canora più famosa d’Italia. Tra polemiche, fiori, critiche, abiti e canzoni (ah giusto, si canta pure!), ci sono alcuni ingredienti assolutamente immancabili.

Quali? Vediamoli insieme!


1) LA PRE-POLEMICA

Uno degli ingredienti principali: la pre-polemica

E per quest’anno siamo a posto, come sapete più o meno tutti. A differenza, a quanto pare, delle donne, è giusto che le polemiche non facciano un passo indietro.

Anzi: credo che lo scorso anno la polemica sia nata perché non c’era una polemica.

Dopotutto, bisogna scaldare il pubblico e attirare l’attenzione. Il festival, in fondo, è un festival del costume e rispecchia un po’ i feticci e le opinioni comuni dello stivale.

Questo ci porta al secondo punto, che trovate di seguito


2) LA POST-POLEMICA


Per citare la più recente: Mahmood è un raccomandato dalle élite (?) e Sanremo non dovrebbe avere una giuria di qualità. Si era espresso in questo senso perfino l’allora ministro del lavoro. Già.

Poi Mahmood vende pacchi di dischi e ‘Soldi’ è uno dei brani italiani più ascoltati su Spotify di sempre. Ah, queste élite, come controllano pure i risultati di vendita!

Se proprio vogliamo porci una domanda in questo senso, dovrebbe essere: ma che cos’è la giuria demoscopica?


3) LA SMUTANDATA

Manco a dirlo, dai

Scusate ma non trovavo una parola migliore. Non serve citarvi la farfallina di Belen, vero?

Credo che Diletta Leotta si candidi ad essere la smutandata 2020: ha già fatto un tirocinio formativo nel 2017 in questo senso. Qui se ve lo foste dimenticato: certi ingredienti non possono mancare!


4) LA VITTORIA MANCATA

‘Che sia benedetta! Per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta!’

E niente, poi vince ‘la scimmia nuda balla’. Con Ultimo, l’anno scorso, stessa cosa. E pure la Bertè s’era risentita.

Insomma, con la vittoria mancata si prendono due ingredienti con una fava: la post-polemica è, infatti, dietro l’angolo.

Per vitare un altro caso recente, ricordate Albano che, sul palco, si prende un fiore dal bouquet di Ermal Meta perché non ha nulla in mano? Ecco, incline alla bonomia quanto l’idra di Lerna o Putin.


5) IL PRESENTATORE/LA PRESENTATRICE IMPROVVISATO/A

Sanremo è la vetrina della Rai, per molti versi. Rai che, ovviamente, è mandata avanti giorno dopo giorno da conduttori, spesso capaci.

Ecco: perché dare in mano la manifestazione canora più importanti a qualcuno che si improvvisa conduttore? Per dire, Baglioni è tanto un tesoro ma nella vita fa altro, così come Morandi.

Spesso l’improvvisata è anche la bella di turno: per dire, ricordate di Ivana Mrazova, che non riusciva a dire ‘Ennio Morricone’ sotto lo sguardo di terrore del povero Gianni Morandi? Ecco.


6) LA MUSICA TORNA PROTAGONISTA

Una delle frasi che ci ripetiamo più spesso, insieme a ‘da lunedì dieta’ e ‘qui una volta era tutta campagna’.

Se poi chiamiamo a cantare sul palco il principe Filiberto, Pupo e Canonici, è meglio che si parli d’altro.


7) LA PROTESTA

Antonellina alle prese con un’orchestra inferocita

A proposito, i tre fanciulli citati al punto 6 sono un bel caso di vittoria rischiata, con tanto di sommossa dell’orchestra davanti ad una lucidissima Antonella Clerici.

Protesta ri-vissuta lo scorso anno con l’esclusione dalla top 3 di Loredana Bertè, questa volta da parte del pubblico indispettito.

Come non ricordare, a questo proposito, il ‘NO POLITICA A SANREMO’ urlato ad un imbarazzato Crozza che invocava il soccorso di Fazio, qualche anno fa. Qui per rivederlo.

Negli anni d’oro, qualcuno minacciava pure di suicidarsi, Ah, Pippo Nazionale.


8) L’ARTISTA ANZIANO

Era pure venuta ‘AGGRATIS’

Si sa, bisogna rispolverare le vecchie glorie. E allora perché non chiamare sul palco Ornella Vanoni, Patti Pravo, Albano, qualche Pooh e chi più ne ha più ne metta?

Va detto che spesso ci regalano anche belle canzoni o, perlomeno, assurdi siparietti. In questo senso, la Vanoni porta entrambi gli ingredienti con un sorriso felice, una scollatura abissale e una massa di ricci color Ginger spice.


Mattia Barana

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