Sanremo 2020: il PAGELLONE FINALE del Festival

Siamo stati svegli per ore e ore a guardare il Festival. Notti magiche, inseguendo una nota, un cantante, una polemica, alle volte anche un sessantenne mascherato da coniglio.

Ecco a voi la nostra pagella finale: ospiti, cantanti, polemiche e molto altro ancora.


CONTROPROGRAMMAZIONE: NP.


Ascolti stellari, come non succedeva da qualche Festival. Eppure, fateci caso, in casa RAI solo il terzo canale ha proposto qualcosa di interessante (cioè i programmi della rete). Tutto il resto del palinsesto ha chinato il capo. Al massimo, qualche replica di ‘Papà Castoro’.

Lontani i tempi in cui il GF batteva il Sanremo di Simona Venutura.


CONDUZIONE


Amadeus: 7.5

Bisogna dire che è un conduttore e sa condurre. I numeri parlano chiaro: ha battuto ogni record. I siparietti però lasciali fare a chi li sa fare. Cioè nessuno: infatti andrebbero aboliti dal Festival.


Fiorello: 8

Il jolly che mamma Rai si coccola da mesi oramai. Imbrigliato nelle battute e gag preparate delle prime serate. Da qui lancio un appello: LASCIATE LIBERO FIORELLO che solo senza un copione riesce davvero a far divertire.


Leotta: 6

Ha perso punti con il monologo su quanto sia difficile essere belli ma tutto sommato risulta a suo agio sul palco. Promossa.


Rula 7.5

Presenza importante in questa edizione 2020 del festival. Il suo monologo sulla violenza sulle donne è stato decisamente uno dei momenti più toccanti delle 5 serate. Bella e BRAVA.


Giorgina 4

Capisco il volere a tutti i costi Ronaldo in prima fila, ma far presentare Sanremo a chi non parla italiano è troppo. Non ci siamo.


Alketa 8.5

Più spigliata e disinvolta di molte colleghe. Ha lasciato senza parole Amadeus che non aveva idea di come spegnerla e infatti l’ha spedita subito sul Nutella stage a raffreddarsi un po’ come si fa col cellulare quando si surriscalda. Iperattiva ma simpatica.


Novello 3

La sua presenza non è giustificata.


Clerici: 7

Tanta tanta stima già solo per essersi portata dei valletti. Potevano lasciarle più spazio, che tanto che ha le capacità si sa.


Salerno: 5

Abbastanza scialba: senza infamia e senza lode.


Emma D’Aquino e Laura Chimenti: 7

Emozionate e a tratti fuori dalla loro zona di comfort, hanno portato a casa una co-conduzione impeccabile. Peccato per il monologo della D’Aquino lasciato in fondo alla scaletta all’1 di notte, avrebbe meritato più attenzione


Mara Venier: 8

Ha conquistato il mio cuore nel momento in cui è apparsa in pantaloni e con tutta la nonchalance del mondo si è tolta le scarpe per scendere le scale tranquilla. QUEEN.


CAMPIONI


Vincitore: 10

Diodato ha in mano una splendida canzone e dovrà fare sfruttare bene l’occasione. D’altronde, la vittoria da sola non basta: citofonate ai Jalisse, a Lola Ponce e Giò di Tonno, agli Homo Sapiens,

Livello generale: 8

Si dice sempre che è un buon mix, che accontenta tutti e bla e bla e bla. Bisogna dire che quest’anno è stata un’edizione particolarmente aggiornata sui gusti musicali effettivamente apprezzati nel paese. Penso soprattutto alla seconda serata: la metà dei cantanti sarà stata abbastanza incomprensibile per un pubblico under-50. Cioè a me, credo.

Delusione maggiore, a mio avviso, per i nomi già affermati a livello popolare: tra tutti, Levante un po’ fuori fuoco, Morgan e Bugo con una canzone che alla terza nota provoca pianti di massa in numerosi gruppi d’ascolto casalinghi creati ad hoc per seguire la diretta.


GIOVANI


Eugenio in Via di Gioia: 7

Simpatici ed energici (kosa ciera in via di gioia?), la loro canzone “Tsunami” è stata la più orecchiabile ed allegra, tanto da ricevere il premio della critica. Da rivedere l’outfit, evidentemente passando per Imperia avranno partecipato alla tradizionale regata storica. Asfaltati da un’impietosa demoscopica.

Tecla: 6

Per avere 16 anni questa ragazza è più sanremese di Rita Pavone. Evidentemente si diventa vecchi dentro molto rapidamente al giorno d’oggi.

Eppure, “8 Marzo” nel suo essere un testo iper politically correct smuove sia la giuria demoscopica sia il televoto.

Fadi: 6.5

Il vitellone Romagnolo color senape porta all’Ariston la canzone “Due Noi”, interessante e tutto sommato molto coinvolgente. Un amore nato nelle strade di Bologna non sarà il tema più originale però risulta piacevole per il suo sound. Affronta la sconfitta col sorriso di chi non vede l’ora di tornare a mangiare la piadina sul lungomare a Rimini.

Leo Gassman: 7

Grande Willwoosh! E pensare che lo seguivo dai tempi di Gu Moon… come dite? Non è Guglielmo Scilla?

Ah è vero è Leo Gassman. Il vincitore di questa edizione di Sanremo Giovani è il cantautore romano, senza parentele famose, la sua canzone “Va bene così” cattura e lui sembra saper reggere bene il palco.

Gabriella Martinelli & Lula: 6.5

Questa accoppiata femminile porta “Il gigante di acciaio” parlano della Taranto colpita dalla tragedia dell’Ilva, tema toccante e con un testo ben realizzato. L’esibizione un po’ meno: bocciate dalla demoscopica

Fasma: 5

Un nome che è tutto un programma, il cantante romano fa un’esibizione condita da così tanto autotune da poter essere scritturato per il remake di ‘Io, Robot‘, incredibile come sia riuscito a giungere in semifinale.

Marco Sentieri: 7

Il ragazzo napoletano affronta la tematica del bullismo nel brano “Billy Blu”, in maniera molto diretta e riuscita, forse avrebbe meritato di più ma hanno preferito tutti Tecla e Guglielmo Leo Gassman. Look da rivedere, sponsorizzato dalla Stabilo.

Matteo Faustini: 5

Il buon Matteo decide di presentarsi con il vestiario con cui io andavo al liceo nei giorni di educazione fisica. La sua canzone “Nel bene e nel male” risulta insipida ed infatti viene subito bocciata alla prima serata.


OSPITI


Trash italiano: 7

La scontatezza di ospiti come Ranieri e Gigi D’Alessio, sommata ai pressochè sconosciuti cantanti d’oltreoceano, fa media con la brillante scelta di personaggi come i Ricchi e Poveri e Albano e Romina che hanno riattivato la circolazione sanguigna di tutto il pubblico addormentato sulle poltroncine. Il trash italiano premia sempre.

Ospiti internazionali: 4

Non sono obbligatori, per carità. Però al Festival abbiamo avuto negli anni Madonna, Jennifer Lopez, John Travolta, Whitney Houston …

Quest’anno, Dua Lipa, un campione di tennis chiamato a sculacciare Fiorello e poco altro. Bottino povero: tutti i soldi sono finiti in tangenti alla Russia perché ci restituisse Albano e Romina?


POLEMICHE


Discussioni & abbandoni: 6


Siamo partiti con il piede sbagliato già un mese fa. Lo avevamo messo troppo indietro. Eppure, il Festival si stava svolgendo così superbamente che Fiorello e Tiziano Ferro hanno dovuto addirittura fingere una lite dietro le quinte.

Neppure il twerking della Lamborghini ha suscitato le polemiche di un pubblico ormai pronto a tutto grazie al buon Achille Lauro. Fino a che il passo indietro non è stato fatto davvero: grazie Bugo, te ne siamo grati.

Amici e familiari di Junior Cally hanno inviato a Bugo una cassa di Cristal dell’81 in segno di riconoscenza per aver spostato l’attenzione dal suo brano.

La polemica sul sessismo s’è arenata quando abbiamo capito che Amadeus s’è arenato alla terza pagina del dizionario dei sinonimi. Di donne ce ne sono state (perché, però, non chiamare anche Goggi, Carrà e Ventura, oltre alla Clerici uniche presentatrici del Festival?) e qualche presenza era evitabile.


DURATA DEL FESTIVAL

Aiuto.

Abbiamo perso ore di sonno e diottrie come se non ci fosse un domani. Trovate qui, qui, qui e qui i commenti alle serate.


Chiara Bellemo, Valeria Capozzella, Franco Ferrari, Mattia Barana

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