Raccontare e raccontarsi: PIF torna all’Università di Siena

E’ stato un ritorno molto atteso quello di Pierfrancesco Diliberto, in arte PIF, all’Università degli Studi di Siena, ieri 21 marzo, dove centinaia di studenti hanno riempito ben due aule magne del polo didattico Mattioli per assistere alla sua lezione su “come è complesso oggi narrarsi e narrare la nostra realtà.”

Un successo strepitoso quello del regista e conduttore quarantaquattrenne di Palermo, accolto dagli studenti con applausi e grida di entusiasmo. É il primo indizio che fa intendere come i giovani si sentano vicini al suo personaggio; come ha fatto a narrare e narrarsi in un modo così coinvolgente e vicino al suo pubblico? A questa domanda Pif ha cercato di rispondere, in modo umile, con il sorriso timido e lo sguardo quasi stupito nel vedere la platea di giovani che si trovava davanti.

” Essere qui è la rivincita del nerd ” scherza lui, che racconta di non essersi nemmeno iscritto all’università. Lui la sua professione l’ha creata. La sua timidezza e la sua pigrizia sono stati lo spunto per fare quello che amava trasformando i suoi punti deboli in punti di forza; e nonostante la telecamera lo abbia aiutato a superare la timidezza, tiene a precisare che essa è il mezzo e non il fine.

Quello che si ha da dire è più importante e, ritornando anche al tema principale del suo primo incontro all’Università, il quale mirava a promuovere la cultura della legalità e la lotta alle mafie, non ha esitato ad incoraggiare gli studenti a far valere la propria voce, ad essere attivi e a non delegare a personaggi come lui compiti che dovrebbero essere di tutti in egual misura.

Non sono mancate le domande da parte degli studenti, i quali si sono chiesti se il talento da solo basti a sfondare. Credibilità e contatti, questi tra gli ingredienti principali per farcela secondo il regista. L’importante però rimane sempre non arrendersi, inventarsi e reinventarsi facendo ciò che si ama e sfruttando tutto ciò di cui si ha a disposizione – siano pregi e difetti, talenti e debolezze. Infine, REC!

Maggie Tufa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *