Nasce SiiStudente: quando l’universitario è al centro della città

Il rapporto tra la città e lo studente diventa il fulcro di un ciclo di eventi

Gli organizzatori ci hanno raccontato obiettivi & progetti per il futuro

Giovedì 27 aprile, dalle 19:30 alle 23:30, presso il bar “La Piazzetta” in Via Montanini 52, la neonata associazione SiiStudente organizzerà un aperitivo in cui saranno illustrati sia gli scopi dell’associazione stessa, sia il ciclo di tre eventi – da loro organizzato –  attorno al tema “Gli studenti a Siena”, che si svolgerà a maggio. L’invito è aperto a studenti, cittadini e alle associazioni interessate, che avranno la possibilità di intervenire pubblicamente al dibattito, previo avviso del tema da trattare.

L’associazione vede protagonisti studenti provenienti da diversi dipartimenti e università, rappresentando molteplici realtà: da Scienze Politiche (Carla Macrì e Alessandro Maggetti) a Giurisprudenza (Nikita Pilò), da Medicina (Mario Bellavia) a Mediazione Linguistica presso l’Unistrasi (Carolina Grillini). Il fine dell’intero progetto è gettare le basi per una riflessione sul ruolo e sugli spazi riservati agli studenti nella città: per fare maggiore chiarezza, abbiamo raggiunto due degli organizzatori dell’evento, Domenico Ciaburri e Biagio Biolchini, per sapere di più sui loro obiettivi e per avere qualche anticipazione sulle prossime mosse.


Cosa dobbiamo aspettarci, dunque, da questo aperitivo?

Innanzitutto la possibilità di iniziare un primo dialogo concreto attorno una tematica che crediamo essere forte all’interno delle mura di Siena (e non solo): la mancanza di identità e di definizione di una “classe” studentesca, sempre più disomogenea, sfibrata, divisa e di conseguenza poco attenta ad una rivalutazione personale e del territorio. Questa rivalutazione avverrà anche attraverso attività che arricchiscano – o in alcuni casi creino – spazi di aggregazione e di crescita e, proprio per questo, l’incontro di giovedì 27 darà i dovuti spazi di intervento alle numerose associazioni invitate, per migliorare il nostro progetto e trarre spunti che da soli non potremmo cogliere. In secondo luogo, l’aperitivo ha lo scopo di presentare l’associazione, che nasce come un progetto volto a raccogliere testimonianze del tessuto studentesco attraverso una trilogia di eventi, stimolanti dal punto di vista visivo e musicale, che spingano le altre associazioni e i singoli studenti a riconoscere la propria importanza sociale.

Cosa vi distingue da altre associazione studentesche? Qual è il vostro “asso nella manica”?

Il concetto di “asso nella manica” si presta poco ad essere applicato ad un ambiente come quello di SiiStudente, perché non ci poniamo in un’ottica competitiva nei confronti delle altre associazioni che si trovano in città. Abbiamo però una caratteristica che ci differenzia: le finalità. Non pensiamo di avere la risposta giusta al problema, non crediamo di essere risolutori e non abbiamo la verità in tasca, ma vogliamo costruirla. Non vogliamo convincere di una tesi ma vogliamo sollecitare gli studenti e, si spera, i cittadini, affinché si interroghino sul problema stesso: proprio per questo non abbiamo l’ambizione di candidarci presso gli organi universitari, perché non puntiamo a convincere ma a stimolare. Vorremmo vedere chi esce da una nostra mostra o da un nostro dibattito più consapevole del problema, più pronto ad interrogarsi criticamente sul suo ruolo all’interno del contesto cittadino e più preparato ad essere parte attiva non soltanto per se stesso, ma per la città. Ci poniamo come interrogatori e poniamo una domanda, senza offrire, per ora, alcuna risposta: qual è la funzione cittadina e sociale che lo studente può – e deve – rivestire all’ interno di una realtà urbana universitaria come la nostra?

L’ambizione è dunque quella di legare a doppio filo l’ambiente urbano con la presenza di studenti fuorisede: come pensate di raggiungere concretamente questo obiettivo?

A guardare con attenzione, il processo che immaginiamo è esattamente finalizzato a creare questo link, o meglio a palesarlo; il legame tra studenti e contesto urbano è infatti qualcosa che esiste: inevitabilmente lo studente cambia le città e soprattutto le città cambiano gli studenti, così come contribuiscono a formare le caratteristiche di ciascuno di noi. Tutti noi siamo quello che mangiamo, quello che ascoltiamo e siamo influenzati dai posti da cui proveniamo e con cui veniamo in contatto: Siena è un luogo con cui migliaia di studenti ogni anno si confrontano, quindi è chiaro che un legame esiste, solo che a volte la città e lo studente stesso ne sono poco coscienti. Il nostro ruolo vuole essere quello di propositori di piazze fisiche e metaforiche in cui tale link possa palesarsi e in cui si possa discutere. Anche qui, dunque, non inventiamo nulla! In questo contesto si collocano i tre eventi di maggio che abbiamo organizzato, i quali, con l’aperitivo di fine aprile, realizzeranno – almeno in parte – il primo dei due step che abbiamo in mente: porre il tema agli studenti e alle associazioni; soltanto successivamente ci apriremo verso il confronto esterno ed istituzionale. In particolar modo, i tre eventi di maggio saranno collegati da una raccolta di testimonianze in forma di racconti, fotografie, fumetti e qualsiasi altra cosa la fantasia dei singoli possa suggerire; ci sarà, inoltre, anche una raccolta di clip video, in forma di intervista. Tali testimonianze saranno realizzate sia durante la serata del 5 maggio, una mostra fotografica che si terrà al Parsifal, sia durante il corteo musicale del 19, sul quale ci riserviamo di approfondire più avanti. Obiettivo finale del terzo evento è la pubblicazione delle testimonianze “cartacee” e la proiezione delle clip video: in questo ultimo evento, che si terrà tra l’ultima settimana di maggio e la prima di giugno, si verificherà il passaggio tra il primo e il secondo step. Crediamo infatti che “esporsi” costruttivamente agli occhi della cittadinanza sia in questo senso il primo motore di integrazione.

Avete già in programma qualche altro evento, dopo i tre di maggio? Potete anticiparci qualcosa?

Questo ciclo di tre eventi vuole essere semplicemente un momento di sperimentazione metodologica. Durante questa prima fase vogliamo conoscere altre realtà associative per poi darci un assetto più strutturato ed efficiente: il nostro futuro dipenderà molto dalla riuscita di questa fase. Certo, le idee non ci mancano: sarebbe bello, ad esempio, scrivere tutti insieme una “carta dello studente senese” in cui la componente studentesca presente in città possa riconoscersi; vorremmo anche interfacciarci con le istituzioni come l’Università e il Comune, perché non vogliamo che lo studente si confronti solo con se stesso, andando incontro ad un sicuro fallimento: è necessario che si rompa questa forma di dialogo autoreferenziale, come è necessario parlare con i lavoratori, i cittadini, le istituzioni… Queste sono le aspirazioni per il futuro, ma per il momento preferiamo essere modesti e aspettare di vedere cosa succederà in questa prima fase: in base a come risponderà la componente studentesca e la città, regoleremo tempi ed ambizioni. Da soli non andremo mai da nessuna parte, possiamo e vogliamo essere un ottimo stimolo ma solo con la partecipazione dei singoli e dei gruppi si raggiungono dei risultati soddisfacenti.

Ultimissima domanda: leggo che, presentandovi sulla vostra pagina Facebook, vi definite subito come “antifascisti”. È ancora attuale presentarsi così o è una caratteristica che potremmo anche dare per assodata?

Hai ragione, dovrebbe essere una caratteristica data per assodata, anche perché il fascismo in ogni sua forma di attuazione è incostituzionale e, in quanto tale, dovrebbe essere caratteristica implicita e diffusa in ogni associazione, gruppo o persona. Tuttavia, ogni tanto si sente odore di cameratismo, razzismo e sessismo, sentimenti che non sempre lasciano illesa questa città: abbiamo, quindi, ritenuto d’obbligo esplicitare che noi siamo qualcosa di radicalmente diverso. Amiamo la pace, la libertà di espressione, la parità di genere e di etnia, e vogliamo fare del sano associazionismo con allegria e passione.

Mattia Barana

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