LOST & FOUND : JOÃO GILBERTO & STAN GETZ – GETZ/GILBERTO

 

IL CONTESTO

Nello stesso anno in cui Sergio Leone girava il film, Per un pugno di dollari, in Sudafrica Nelson Mandela viene condannato all’ergastolo che terminerà solo dopo circa trent’anni di prigionia; era il 1964, la beatlesmania impazzava in Europa dopo la pubblicazione del primo film dei quattro artisti, A Hard Day’s Night, mentre in Italia, sull’ondata dell’eccezionale ripresa economica dopo il secondo conflitto mondiale, si parlava di boom economico.

A esplodere in quell’anno furono però anche le bombe che i caccia statunitensi rovesciarono sopra il Vietnam del Nord; infatti proprio nel 1964 il Senato americano concede pieni poteri al presidente Lyndon Johnson per un intervento militare in Indocina. Nello stesso anno, da una nave ancorata al di fuori delle acque territoriali britanniche, prende vita Radio Caroline, la prima stazione radio libera d’Europa.

Intanto Martin Luther King fa visita a Città Del Vaticano e incontra papa Paolo VI, mentre negli Stati Uniti veniva respinta da molti stati del sud la legge federale contro la segregazione razziale; a Jalta, nell’ex Unione Sovietica, si spegne il segretario del Partito Comunista Palmiro Togliatti, figura chiave del movimento di sinistra.

Nel 1964 viene fondata a Gerusalemme l’OLP, mentre  il presidente sovietico Nikita Kruscev e quello egiziano, Nasser, inaugurano la diga di Assuan. In Alaska si registra uno dei terremoti più forti della storia; la magnitudo del sisma raggiunge 9.2.

E se Gigliola Cinquetti incantava l’Italia e l’Europa con la sua celebre Non ho l’età (vincitrice infatti della quattordicesima edizione del Festival di Sanremo e dell’Eurovision Song Contest nello stesso anno), gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica si ritrovano impegnati in una battaglia di conquista dello spazio; nel1964 le immagini inviate dalla sonda americana Mariner 4, approdata su Marte, lasciano presagire che mancava poco al primo uomo sulla Luna.

 

LA VICENDA 

Il 1964 è un anno in cui la pubblicazione di due pietre miliari della musica, A Love Supreme di John Coltrane e Getz/Gilberto di João  Gilberto e Stan Getz, cambieranno definitivamente il volto della musica jazz.

La moda della bossa nova (un genere musicale, nato in Brasile alla fine degli anni ’50, che trae origine dal samba, in particolare nella forma detta samba canção e, in genere, dalla tradizione musicale brasiliana, ndr) era stata ormai lanciata da quando, il 21 novembre del 1962 alla Carneige Hall si esibirono degli artisti emergenti, tra cui João  Gilberto, cantante ed eccellente chitarrista.

Dopo una serie di tentativi di dare una forma concreta del genere della bossa nova, attraverso degli album suonati da artisti nordamericani e brasiliani (tra cui Stan Getz, Luiz Bonfà e Antonio Carlos Jobim), sotto la direzione del produttore Creed Taylor, nel 1964 a New York  nacque il connubio tra João  Gilberto e Stan Getz. In quella trasferta americana, Gilberto venne accompagnato anche da sua moglie, Astrud, la quale, senza alcuna esperienza si ritrovò a prestare la sua voce per la celebre The Girl from Ipanema, che divenne una delle canzoni più note del genere della bossa nova.

Getz/Gilberto viene ritenuto da molti critici l’album jazz più venduto nella storia (L’album rimase 96 settimane nella classifica di Billboard e raggiunse la posizione n°2 preceduto solo dai Beatles, ndr) e ottenne premi e riconoscimenti di grande prestigio; Grammy Awards come miglior album dell’anno e il riconoscimento ufficiale, nel 1999, nella Grammy Hall of Fame.

La Verve Records, l’etichetta discografica di Creed Taylor, divenne così il baluardo della nuova musica jazz che fondeva gli stilemi più classici di questo genere prettamente americano (gli assoli strumentali, le ritmiche spesso irregolari e i vari tappeti sonori incrociati) a quelli tipici della musica e del canto brasiliano.

 

L’ALBUM

La ricetta che fece della bossa nova un genere musicale di largo successo è abbastanza semplice; si prenda la samba e si lascino immutate le ritmiche peculiari della stessa mentre si armonizzi sulla sua struttura alla maniera del cool jazz (un genere che, facendo proprie alcune delle acquisizioni dell’allora imperante bebop, ne fornisce una versione più rilassata, per certi versi cantabile, priva di alcune asprezze armoniche. Da molti è ritenuto come la risposta bianca al nero bebop, ndr).

Gilberto si dimostra un chitarrista eccezionale, dalle straordinarie acrobazie armonico-ritmiche e un cantante perfetto per interpretare quella tipica saudade caricoca a cui siamo abituati a pensare; una voce pacata, senza asprezze o eccessi (The Girl from Ipanema, Desafinado) che regala importanti momenti di pace e tranquillità.

Il connubio con il sassofono di Getz è quasi matematico; nella leggerezza dei suoni, le armonie degli strumenti si incastrano perfettamente (ancora The Girl from Ipanema), facendo pensare ad un lungo lavoro certosino a monte; Getz/Gilberto è stato realizzato in realtà nel giro di due giorni e in due sessioni separate. Le melodie sono state curate da Antonio Carlos Jobim, amico di entrambi gli artisti, mentre i testi sono stati scritti da Vinicius De Moraes, il quale continuerà a lungo il suo sodalizio artistico con Jobim.

Il ritmo più caldo della samba viene raffreddato dai suoni del cool jazz, in un cocktail irresistibile che coinvolge anche l’ascoltatore più refrattario al genere; l’album conduce l’ascoltatore fino all’ultimo brano, lasciando l’impressione che si tratti di un’unica e gradevole suite musicale che non richiede un orecchio troppo impegnato e che regala momenti di serenità unici.

 

Leonardo G. Stenta

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