Laurea ai tempi del COVID-19: tratto da una storia vera

L’emergenza sanitaria ci ha costretto a cambiare approccio su un sacco di cose. Uno degli aspetti su cui ha influito maggiormente è, certamente, la vita universitaria. E se siete arrivati verso la fine del percorso e vedete quella luce in fondo al tunnel chiamata ‘laurea’, sappiate che la notte è ancora oscura e piena di terrori, non illudetevi. Per quanto la didattica a distanza sia fantastica, altrettanto non si può dire della burocrazia.

Di seguito, un breve excursus (basato su fatti realmente accaduti a chi scrive) sulle fasi che portano il laureando a diventare laureato. Percorso che, ovvio, si concluderà con successo solo quando sarà riuscito ad evitare il lanciafiamme di De Luca.


1. L’apertura del profilo su Turnitin

Sono purtroppo finiti i tempi in cui, per aprire il profilo sull’antiplagio, bastava perdere mezza giornata davanti alla segreteria didattica, socializzando con i tuoi nuovi compagni di sventure.

Dovrai mandare mail su mail su mail perché la posta elettronica in questo momento ha la stessa attendibilità di Errol, il gufo della famiglia Weasley.

Errol ha la brutta abitudine di perdersi e schiantarsi mentre svolge le sue mansioni, esattamente come la mail dell’università.

2. Ottenere la percentuale di somiglianza da Turnitin

Avete finito la tesi. Adesso fingete per un attimo di essere in un mondo perfetto, un mondo in cui il vostro relatore ha corretto l’elaborato capitolo per capitolo.

Ora dovete inserire la tesi completa su Turnitin e riportare la percentuale di plagio all’interno della domanda. Ed è qui che inizia l’Inferno. Il sistema ci impiegherà dai 4 giorni ai 15 minuti per darvi il risultato, ma lo scoprirete solo vivendo.

Attendere il risultato dell’antiplagio vi insegnerà il valore dell’attesa più dell’avvento quando avevate 7 anni e vedevate i regali sotto l’albero di Natale

3. La compilazione della domanda di laurea

Per redigere la domanda che vi porterà fuori dal girone infernale dedicato agli studenti universitari (ovvero quello dei violenti, dove troviamo suicidi e bestemmiatori) dovrete armarvi di molta pazienza.

Oltre a ottenere ben 2 firme dal vostro relatore, dovrete combattere con l’Esse 3, poiché dovrete recuperare tutti gli esami con relativi voti e CFU che avete sostenuto nella vostra carriera. Dei numerosi giorni in cui può andare in manutenzione, state pur certi che il nostro amato Esse 3 lo farà il giorno in cui dovrete compilare documentazione di cui sopra.


4. La presentazione della domanda

Andando personalmente in segreteria, è facile capire se abbiamo dimenticato qualche documento, mentre a distanza è tutto molto più complesso. Se poi ci aggiungiamo che sul sito della segreteria sono comparsi nuovi moduli dei quali non è dato sapere l’uso e la consegna…

Chiamare non vi aiuterà: se rispondono non hanno le informazioni che vi servono, ma nella maggior parte dei casi il telefono suonerà a vuoto, gettandovi nello sconforto.

Ricostruzione della consegna della domanda di laurea

5. Ho consegnato la domanda, e ora?

E ora bisogna aspettare, (im)pazientemente, per sapere se abbiamo indovinato i moduli al primo colpo. Dopo un paio di giorni senza notizie, però, vi inizia a prendere male. Vi attaccherete al telefono chiamando incessantemente la segreteria, per sentirvi rispondere che sì, la vostra richiesta è stata accettata e inserita, ma che si sono dimenticati di inviarvi la mail con le istruzioni.

Dopotutto, non stanno tenendo in mano le sorti del vostro futuro, no no. Sono quasi certa che Laura Pausini che in Strani Amori canta “e lo aspetti ad un telefono, litigando che sia libero, con il cuore nello stomaco” si riferisca ad un laureando, ma sono solo illazioni.


6. Cosa s’intende per ‘altra modulistica’?

C’è un segreto che si tramanda da generazione a generazione di tesisti: la scadenza per la “consegna tesi e altra modulistica”.

Si tratta dell’equivalente di “faccio cose, vedo gente”: in pratica, la tesi l’avete già consegnata con la domanda di laurea e l'”altra modulistica” non è quasi mai destinata alla segreteria didattica, ma ad altri uffici, come vedremo nel punto 7.


7. Il CD per la biblioteca

Ebbene sì, il CD con la tesi. Non importa che ci sia una pandemia. Non importa che i CD non li usi più nessuno dal 2015. Non importa nemmeno che i PC di ultima generazione non abbiano nemmeno più lo slot per il lettore CD: se siete laureandi magistrali, dovrete armarvi di mascherina, guanti e CD con la tesi masterizzata da portare nella biblioteca della vostra area di studi.

Laurearsi è sempre difficile, di questi tempi ulteriormente. L’unica consolazione è che poi sarà DAVVERO finita, ed entrerete nel fantastico mondo del lavoro, solo per scoprire che quasi niente è cambiato.

Potrete continuare a presenziare a videocall indossando camicia e pantaloni del pigiama e della difficoltà di firmare un pdf dal pc, ma percependo uno stipendio.


Melania Verde

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