La biblioteca di Babele e molte altre (digitali)

Durante questo periodo di reclusione forzata, cerchiamo di suggerirvi una serie di hobby e passatempi da poter coltivare per ammazzare il tempo, ampliare le conoscenze e cercare di non gettare il tempo nella noia e nella poca disciplina (visti i ritmi completamente liberi delle nostre giornate). Certo, la lettura è in cima alla lista: ma come reperire libri con le biblioteche chiuse?

Un’iniziativa che merita un’occhiata è quella che ho scovato ormai qualche settimana fa, quando mi sono ritrovata a dover recensire uno spettacolo teatrale tratto da un romanzo di cui non ricordavo letteralmente il finale. Non avendo possibilità di andare in biblioteca, ho provato a cercare su internet se fosse disponibile un Pdf, o una qualsiasi fonte, possibilmente in lingua originale. Così mi sono imbattuta in una piattaforma denominata “Progetto Gutenberg”.


LA BIBLIOTECA DI BABELE

Non so se ricordate il famoso racconto di Borges della raccolta “Finzioni” intitolato “La biblioteca di Babele”, in cui lo scrittore argentino descrive un labirinto infinito di conoscenza, costituito da sale esagonali, in cui sono racchiuse tutte le possibili combinazioni di infiniti caratteri. Tale biblioteca racchiude qualsiasi possibilità di scritto che sia mai stato pensato (o meglio assemblato) e che mai lo sarà.

C’è un riferimento alla letteratura combinatoria, di certo. Ma la convinzione di Borges è che perlustrando tutto il “dicibile” e tutto il pensabile, sia in un certo senso possibile arrivare casualmente a disvelare una formula magica che racchiuda la Verità.

Ebbene, tale progetto, è stato con grande stupore realizzato, a favore di quel motto che sostiene che a volte la realtà superi la fantasia. Se voleste divertirvi con tali assemblaggi, e magari scoprire anche che questo articolo è già stato scritto, ed è già contenuto in quel database (ahimè), fate pure. Questo è il link.


PROGETTO GUTENBERG

Progetto Gutenberg non ha tale pretesa; e forse, per quanto più umile, è di certo più coraggiosa. Fondato nel 1971 dall’informatico Michael Hart, è nato con l’obiettivo di costruire una biblioteca di versioni digitali di libri stampati. Niente di illegale: i libri messi a disposizione sono tutti di pubblico dominio, in quanto i diritti d’autore sono decaduti ormai da tempo. Naturalmente il progetto prende il nome da Gutenberg, l’inventore della stampa a caratteri mobili del XV secolo.

Il catalogo è vastissimo: provare per credere. E i libri sono scaricabili attraverso diversi formati, così da poter essere letti in più dispositivi e attraverso diverse applicazioni.

Se voleste contribuire, è possibile entrare a far parte del progetto come volontari, anche solo correggendo una pagina al giorno di un libro che sarà poi integralmente messo disponibile online. Chiunque voglia diventare proofreader, basta apporre la propria firma al sito di Distributed Proofreaders.


LIBER LIBER: NON SOLO LIBRI

Per chi, invece, non se la cavasse troppo abilmente con le varie lingue, soprattutto l’inglese (visto che la maggior parte degli ebook sono in questa lingua) o semplicemente non riesca a gustarsi pienamente un libro in una lingua diversa da quella madre, suggerisco anche quest’altra piattaforma, completamente italiana, anch’essa ben rifornita.

Liber Liber è un po’ il corrispettivo indipendente di Progetto Gutenberg. Mette a disposizione, sempre tramite il lavoro di volontari, vari libri della nostra letteratura e non. Il progetto, lanciato nel 1995, è intitolato ad Aldo Manuzio, tipografo ed editore rinascimentale. Negli ultimi anni si è esteso a racchiudere anche altre arti, divenendo anche audioteca, archivio di audiobook e di rappresentazioni teatrali.


Buona esplorazione! Dopotutto lo diceva lo stesso Borges: “Vantino altri le pagine ch’ han scritto/ l’orgoglio mio è per quelle che ho letto.” (da “Un lettore”)


Elisa Agostinelli

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