IL TRIONFO DELL’ODORE – INTERVISTA A CARLO VERDONE

In occasione dei settant’anni dalla rappresentazione dell’operetta goliardica Il Trionfo dell’Odore , scritta da Mario Verdone, padre di Carlo e Luca Verdone, l’Università degli Studi di Siena e le Feriae Matricularum hanno organizzato una conferenza martedì 3 marzo presso l’Aula Magna del Rettorato.

Durante l’evento si sono ripercorsi gli eventi salienti dei Goliardi Senesi, anche grazie alla straordinaria testimonianza di Mauro Barni, matricola proprio nel lontano 1945, anno della prima rappresentazione dell’opera che ha dato il titolo alla conferenza.

Numerosi sono stati poi gli altri interventi di quanti partecipano o hanno partecipato alle Feriae Matricularum di Siena e per l’occasione è stata rispolverata dagli archivi una canzone dell’opera cantata da Carlo Castellani. Il pubblico si componeva prevalentemente di senesi legati, o interessati, alla goliardia senese, ma non sono mancati studenti e più giovani incuriositi e richiamati anche dalla presenza dei due fratelli Verdone.

Tra i vari e spiritosi aneddoti che sono stati raccontati durante la conferenza, è stata spiegata anche l’origine del titolo dell’opera goliardica Il Trionfo dell’Odore; sarebbe derivata da una storpiatura comica di un’opera settecentesca che portava il titolo de Il Trionfo dell’Onore.

Al termine della conferenza è stata assegnata la medaglia onoraria a Carlo e Luca Verdone insieme al vecchio goliardo (il cappello tipico delle Feriae Matricularum, dalla particolare punta sporgente in avanti, ndr).

Tra i vari assalti della folla, uRadio è riuscita a ritagliare un breve quarto d’ora per intervistare Carlo Verdone il quale si è mostrato molto disponibile e affabile, nonostante lo premessero altri impegni.

Carlo racconta di come il padre, Mario Verdone, ricordasse ai figli (con cadenza annuale, precisa l’attore, ndr) di questa operetta scritta nell’immediato dopoguerra  che aveva riscosso un ottimo successo evidenziando l’infaticabile energia che il padre investiva nei suoi lavori e nei suoi progetti.

Quella delle Feriae Matricularum è una realtà, continua Carlo, che appartiene e deve continuare ad appartenere al mondo della città di provincia, un ambiente in cui la solidarietà tra i cittadini e il senso di comunanza è compatto e tenace; la goliardia senese è una traccia romantica che è passata indenne al corso del tempo.

Una città come Roma, ammette l’attore, non potrebbe mai essere la sede una tradizione sociale simile; la confusione e il sovraffollamento determinano una dispersione piuttosto desolante.

La conversazione poi si sposta brevemente sulla sua carriera che è iniziata nelle pièce teatrali durante il suo periodo universitario; da sempre l’ironia è stata la qualità preferita da Carlo, e la sua carriera parla da sé, sebbene, tende a precisare l’attore, è necessario muoversi entro dei limiti. L’ironia, dichiara, è uno strumento che può se non altro tirarci su in questo periodo piuttosto travagliato, ma bisogna sempre tenere a mente una certa misura espressiva.

Successivamente l’attore romano si lancia in una considerazione amara sulla contemporaneità e sul processo di mercificazione dei sentimenti; ci troviamo nel bel mezzo di un’epoca arida e sterile, in cui tendiamo a legare i nostri sentimenti più facilmente a dei prodotti, ai social network, che alle persone fisiche.

Ma il clima si stempera subito quando ricordiamo insieme il suo famoso esame in storia del cinema in cui fu bocciato proprio dal padre (docente di storia e critica del cinema, ndr); si sarebbe trattata di una goliardata del padre ai danni del figlio, tant’è che ritornando a casa lo stesso Mario Verdone avrebbe ammesso che era pe’ rìde.

Ecco la videointervista di uRadio.

 

Leonardo G. Stenta

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