Il tempo di chi non ha tempo: dove stiamo correndo?


Schiacciati dal peso del tempo. Pressati da una valanga di scadenze.

Con tono premonitore, deadline: linea della morte.


Risultati immagini per pittori che hanno dipinto il tempo
Salvador Dalì, La Persistenza della memoria.

Forse, vivere le emozioni sta diventando una questione complicata. L’emotività soccomberà progressivamente sotto la morsa di un tempo tutto razionale.

Tra dissertazioni filosofiche e riflessioni in cui magari riuscirete a riflettervi anche voi, seguitemi nel mio percorso di parole itineranti sul tempo e chi, ahimè, non riesce più a trovare il tempo per viverlo.


UN PIEDE DAVANTI ALL’ALTRO

Con la spensieratezza di colui che non ha programmi , il Tempo scorre seguendo una logica autorefenziale, priva di “se fosse stato…” e ” chissà come sarà..”.

Viviamo inconsapevolmente lo scorrere del tempo come in sella ad una bici, continuando a pedalare tra le pianure dell’infanzia e le salite dell’adolescenza.

Poi, solo quando con il respiro stanco arriviamo in cima, capiamo che la bicicletta su cui siamo in sella è in realtà senza freni. Così, rischiamo di cadere, incapaci di gestire la velocità con cui percorriamo la strada, ma anche di perderci la bellezza che dovrebbe appagare lo spirito dopo tanta fatica.

Insomma, in una realtà dominata dalla massimizzazione del tempo e dalla paura di perderlo, non riusciamo a trattenere il sapore del presente, preferiamo trangugiarlo distrattamente come un panino durante la pausa pranzo.

Ci intratteniamo nell’attesa che arrivi il futuro a dirci chi saremo nella vita. Poi, quando arriva, ecco che finisce direttamente negli scatoloni polverosi del nostro passato.

Così, continuiamo a vivere a testa bassa sui nostri mille impegni, prendendo a spintoni gli attimi di bellezza che vorrebbero trattenerci dal nostro continuo trangugiare la vita.


TEMPO: COME FERMARLO?

Siamo sicuri di saperlo gestire? Siamo veramente capaci di guidare questa bicicletta scapestrata arrivando a valle sani e salvi?

Guardiamoci intorno: è sempre più difficile trovare chi ha il coraggio di fermarsi un istante per emozionarsi, riflettere, interrogarsi. Per un attimo, alziamo lo sguardo.

Noteremo il Domani che ci saluta dal fondo delle nostre aspettattive, mentre il Passato ci spinge da dietro per trovare il coraggio di vivere il Presente.

Lasciamo che sia il tempo a guidarci ogni tanto: seppur senza freni, quando si prospetta davanti la discesa che abbiamo faticato di raggiungere, godiamoci il paesaggio intorno.

Se poi temiamo che il Tempo si diverta a farci lo sgambetto per farci cadere dalla sella, basterà poggiare i piedi per terra, prendere fiato e ripartire.

Il Tempo è il filtro che trattiene la quotidianità, lasciando colare il succo delle emozioni più semplici e genuine, quelle che dovrebbero dissetare l’arsura di una vita degna di essere vissuta.

Tuttavia, se la Vita, quella con la V maiuscola, si riduce a un susseguirsi di attese, senza la capacità di camminare sul filo sottile del presente, ci sarà sempre il rischio di cadere dall’inarrivabile montagna dell’incertezza futura.

Tempo: mi rivolgo a te. Ti accorgi che sei diventato inestimabile? Sì, presuntuoso che non sei altro: lo sai bene. Lasci che gli uomini si scoloriscano nell’ occhio del tuo ciclone; ti diverte vederli imbrogliati nella matassa del tuo scorrere continuo. Ma se tagliassimo ogni tanto i fili delle nostre preoccupazioni future, tu cosa faresti? Da manipolatore che eri, saresti manipolato dalle tue stesse pedine.


Ho tracciato il mio sentiero sul tempo grazie alle note sinuose della melodia Tiersenniana Happy Days. Un percorso musicale per identificarsi con la fluidità del suo scorrere continuo: due minuti e dieci per uscire dal tempo di chi non ha più tempo.


Ilenia Costa.

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