Il fallimento della democrazia

Gennaio 2021: l’anno nuovo ci ha portato in regalo la morte della democrazia occidentale.

Alcuni momenti dell’accaduto qui.

Se speravamo di lasciarci alle spalle un 2020 drammatico semplicemente aspettando che dicembre diventasse gennaio ci sbagliavamo ed infatti sono bastati pochi giorni perchè gli Stati Uniti ci sorprendessero con uno degli eventi più drammatici nella storia della democrazia occidentale.

Vedere la sede del Congresso assalita da scimmie urlanti ed eccitate è stato uno schiaffo, un gesto improvviso ( ma prevedibile) che ci obbliga tutti a riflettere sulla direzione che stiamo dando alla nostra società.

Ognuno di noi.
Democrazia

Perchè quelle immagini non ci descrivono una realtà lontana che non riguarda le nostre longitudini, ma un evento che si nasconde nel buio di ogni democrazia.

Questo vale per gli USA, forse più abituati ad un clima politico caldo, ma anche per la nostra Europa dove la democrazia ha radici millenarie.

Mi ritornano in mente le frasi dell’estate scorsa, quando un “politico” italiano urlava a gran voce di volere i pieni poteri.

Oppure la violenza delle destre sovraniste europee che nascondono interessi personali dietro ad ideali anacronistici di stato indipendente ( ma sostenuto dai fondi e dalle politiche centrali).

Per non parlare della follia di una Brexit basata solo ed esclusivamente sugli slogan, su battaglie e violenze verbali invece che su un dibattito costruttivo e lungimirante.

Sapete qual era la frase più cercata su Google nel Regno Unito il giorno dopo? SIGNIFICATO BREXIT.

Gli Stati Uniti hanno accolto l’esplosione del calderone a causa di un sistema di elezioni particolare, un Presidente con un ego ed un carisma esagerati e un ambiente sociale devastato da tensioni interne.

Ma al tempo stesso sappiamo bene come ciò che accade in America tenda a riflettersi di qua dall’Atlantico con una certa latenza temporale.

Dobbiamo quindi prepararci a difendere la nostra democrazia?

Assolutamente sì.

Ma per farlo è bene tenere a mente che l’essenza stessa della democrazia è la cultura.

Un popolo che non possieda conoscenza e capacità critica sarà più facile da governare perchè, laddove la mente critica valuta e analizza in maniera autonoma e indipendente, la mente grezza si limita ad ascoltare l’auctoritas ripetendone il messaggio senza fermarsi a riflettere sul significato.

Allora, un elettorato che non ha conoscenze sufficienti non può sviluppare consapevolezza politica e diventa inerme dinanzi al potere delle ideologie politiche più estreme e al contempo semplici:

“Noi siamo la vittima del sistema. Siamo quelli sfruttati e calpestati. Ora è il momento di farci sentire!”

La colpa è inevitabilmente sempre all’esterno e i messaggi sono rivolti sempre al lato emotivo ed istintivo degli elettori con toni comicamente titanici ed eroici:

“Make America great again” è solo una versione anglosassone di “Prima gli Italiani”, mi pare evidente.

Alla democrazia non servono le ideologie e le emozioni, ma gli ideali e la capacità di analizzare un contenuto autonomamente.

Essa si basa sulla capacità di capire che se immigrazione e disoccupazione avvengono nello stesso periodo non necessariamente sono collegate da un nesso causale.

Altrimenti è razzismo.

Sulla capacità di capire che i problemi da risolvere non sono semplici e richiedono pianificazione, tempo e rinunce.

Altrimenti è populismo.

Sulla capacità di capire che il leader che ammiro non può avere sempre ragione e i rivali politici sempre torto.

Altrimenti è dittatura.

Non abbiamo bisogno solo di fondi, non è urgente chiudere i porti, non serve un nuovo governo ogni 2 anni.

Serve cultura, serve competenza, serve ( possibilmente, ma non vorrei esagerare) umanità.

Oppure via la maschera e lasciamo che la storia faccia il suo corso e la democrazia morente si trascini verso una dittatura fondata sul disinteresse e la superficialità.

A me l’idea non entusiasma.

Potrebbe essere arrivato il momento di capire che le parole hanno un peso: le parole rabbiose generano odio, le parole violente generano atti estremi.

Allora chi deve farlo si prenda le responsabilità dei suoi errori e torni su toni da dibattito politico.

Perchè è in gioco l’idea stessa di Occidente.

Democrazia

Niccolò Solini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *