Dagli scarti alla musica: Stefano Risso presenta “Tentacoli”

Ieri, 25 novembre, all’interno del locale Un tubo, jazz club senese, si è creato un mondo a parte, lontano dalle cose terrene e materiali. Un intreccio tra musica e danza che si sviluppa alla ricerca di un’idea, di un concetto sottostante alle convenzioni, che scava a fondo per arrivare alla passione vera che tocca l’anima. Quella di Stefano Risso (contrabbassista) e Sara Marasso (danzatrice) potrebbe essere definita arte di commistione, termine che sta a significare una diversità di generi e di arti che si aggrovigliano, si riconoscono e si abbracciano creando qualcosa di diverso e di originale. «Se tutti vanno da una parte io cerco di andare nell’altra», si presenta così Stefano, ribadendo la voglia di fare qualcosa di nuovo e particolare attraverso la sua creatività e il suo strumento, non limitandosi solo a ciò che convenzionalmente si intende quando si dice “fare musica”.

Creatività che Stefano Risso mette, appunto, nella composizione del suo disco, presentato proprio ieri sera, dal nome Tentacoli. L’album ha due anime, entrambe composte da assoli di contrabbasso acustico che si differenziano, però, creando un progetto ambizioso e nuovo. La prima parte è composta da cinque brani di musica scritta in modo convenzionale e, come afferma Stefano stesso, con meno vincoli dal punto di vista formale; la seconda, invece, si chiama Musica Residua: si tratta di un progetto con alla base un’idea di musica diversa.

TentacoliPartendo dagli errori che un musicista di solito scarta in una sessione di registrazione, come fischi o vibrazioni di corde non volute, o ancora suoni inusuali dello strumento, si tocca un livello di complessità avvolgente che sa rapire e trasportare il pubblico in un mondo dove lo spazio non esiste ed i limiti neanche. Il concetto è quello del riciclo, dell’utilizzo di quelli che comunemente chiamiamo difetti, presi ed usati al fine di abbandonare l’idea della perfezione che oggi affligge un po’ tutti, artisti compresi. É l’abbandono delle convenzioni per il rientro in se stessi, alla ricerca di qualcosa di più. Accompagnata da questa musica, l’esibizione e l’arte di Sara Marasso, che da tempo ormai collabora con Stefano al progetto Equilibro Residuo: con i suoi movimenti e la sua danza enfatizza ancora di più ciò che questo album tenta di fare, ovvero andare oltre le cose.

L’uso degli spazi è ben ragionato seppur istintivo, ma comunque su misura per ogni locale e luogo in cui il duo si esibisce: ogni oggetto nella stanza diventa per lei possibilità di espressione, ogni piccolo anfratto del locale sembra riempito e diventa il posto giusto per esprimersi senza vincoli. La danza spiega la musica e la musica spiega la danza: la sintonia tra le arti è talmente forte che non si può immaginare l’una senza l’altra; le due cose si completano creando uno spettacolo che ruba tutti i cinque sensi e lascia un senso di libertà.

Dopo la presentazione del disco e l’esibizione Equilibrio Residuo, lo spettacolo è andato avanti con  Alessandro Giachero, altro artista con cui Stefano collabora da tempo. L’anteprima del progetto a cui i due musicisti stanno lavorando condivide con la prima parte del concerto linnovazione, la creatività e l’originalità. Si delinea, così, una sorta di remix contemporaneo in cui Stefano rielabora elettronicamente l’improvvisazione di Alessandro al pianoforte. Ne scaturiscono melodie in cui i suoni acustici e quelli più elaborati non si riescono a distinguere: si confondono creando qualcosa di artisticamente forte, bello e coinvolgente. Il flusso di musica e di rielaborazione va avanti senza mai fermarsi e senza mai risultare piatto o anonimo, trasportando chi ascolta in un’altra dimensione.

Un Tubo, quindi, si riconferma locus amoenus di grandi artisti, capaci di creare performances originali e di grande livello. L’incredibile vicinanza a chi suona o balla rende l’atmosfera calda e accogliente, permettendo allo spettatore di entrare dentro l’arte, secondo dopo secondo.


Potete trovare la programmazione completa degli eventi del locale sia sulla pagina Facebook ufficiale sia sul sito di Un tubo.


Costanza Lusini

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