Casa Surace: il “canta ca ti passa” tour approda fuori sede.

Notizia dell’ultim’ora: “la carbonara si fa col guanciale“, “con la roba della nonna non si muore” (e il botulino MUTO) e i ragazzi di Casa Surace sono (quasi) tutti laureati. Incredibile, vero?


UNA SERATA DEDICATA AI FUORISEDE A SIENA.

Che la città di Siena sia composta per il 60% da universitari fuori sede è ormai assodato (praticamente ripaghiamo il debito della Monte Paschi). E quando convogliano tutti a vita notturna per le vie del centro è la fine.

Beppe, Ricky, Simone, Daniele, Bruno, Andrea e tutto il team di Casa Surace devono esserne perfettamente a conoscenza. Per questo motivo, venerdì 26 gennaio hanno pensato bene di raccogliere tutti noi (mi ci metto anche io) espatriati in uno spazio solo: orde di universitari per lo più provenienti dal remoto Sud Italia si sono riversate in Via dei Rossi, al Civico 6, per incontrare alcune delle web star più seguite da noi “Terroni”.


CASA SURACE & IL ‘PACCO DA CASA’.

Dopo essersi scusati per il ritardo (causa polizia: il cane aveva scambiato una salsiccia per sostanze illegali) l’obiettivo è stato quelli di riempire il “pacco da giù”. Siena è stata, per i ragazzi di casa Surace, la prima tappa al Nord (più o meno) del loro tour “canta ca ti passa” direzione Sanremo. E si sa, lasciare casa e soprattutto, il cibo di casa, per noi meridionali può essere un’impresa veramente ardua da digerire.

Ragion per cui, come segno di solidarietà nei confronti dei loro compaesani catapultati al “Nord”, i ragazzi accorsi al Civico 6 hanno portato loro in dono (togliendo anche a se stessi) ricotta infornata, formaggi, marmellata, conserve, panni da cucina e tutto ciò che ogni fuori sede medio si aspetta di trovare nel pacco che (più o meno mensilmente) riceve da casa per non sentirne nostalgia (e per non morire di fame per qualche settimana -cit. nonna-). Manco fossero i Re Magi? Esatto: il momento aveva più o meno la stessa solennità.

Momento finito, i ragazzi si sono resi disponibili per scattare qualche foto, bere, ballare, chiacchierare, ridere e scherzare con tutti i presenti, dentro e fuori dal locale come se fossero dei comunissimi studenti universitari che, in preda alla sessione invernale, si ritagliano almeno un venerdì sera per stare in compagnia degli amici. Alla fine, è facile sentirsi a casa anche quando si è lontani: basta avere un po’ di calore del Sud “ca ti passa”, garantito.


Annachiara Crea.

 

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