Aspettando il 21 maggio: fotografie di viaggi

Chissà quante volte siamo passati tra le vie di questa città senza accorgerci dei piccoli tesori che questa nasconde al nostro sguardo più o meno vigile. A volte basta solo una piccola porta semiaperta o qualche cartello improvvisato per illuminarci gli occhi e spingerci verso un mondo quasi segreto, totalmente immerso nella pace e nel silenzio. Attimi che si stampano poi nella nostra mente come fotografie rubate.

Se siete quindi curiosi e avete un cuore debole come il mio che si lascia affascinare spesso e volentieri da quelle che possiamo chiamare le cose belle, consiglio vivamente di non prendere impegni il 21 maggio e di partecipare alla straordinaria apertura del giardino di Villa Torre Fiorentina e di Palazzo Sergardi, in occasione della Giornata Nazionale Dimore Aperte, organizzata da ADSI Toscana.

In vista di questo evento, Palazzo Sergardi ospita una piccola ma interessante mostra fotografica di Fernando Gagliardi, visitabile fino al 12 maggio. L’esposizione porta un nome piuttosto emblematico, che già svela qualcosa di questo artista affascinato dal mondo in cui vive: L’inconsueto tra natura e artificio. Quella sottile linea che troviamo tra la forma e la sostanza, tra volontà e casualità, che crea composizioni armoniose e inaspettate.


Quella di Gagliardi, come lui stesso sostiene, è una ricerca della geometria volta a soddisfare il suo bisogno di contenere forme e armonia. Troviamo esposte fotografie di viaggi che esprimono l’universo profondo in cui il fotografo si immerge, un viaggio che lui stesso definisce cultura. L’elemento costante in questa esposizione è il disegno, ma non un’arte figurativa, bensì un disegno quasi astratto. Un piccolo dettaglio facente parte di qualcosa di più grande.

Fotografo per passione, toscano per adozione, porta con sé la macchina fotografica dall’età di trentaquattro anni, durante il suo primo viaggio in Perù e Bolivia. Tutto nasce in modo spontaneo, perché non si può tornare a casa da un viaggio senza aver fatto delle fotografie. É in quel momento che scopre questo amore che trent’anni dopo lo porta ad esporre in tutta Italia. Si definisce un esteta, non un fotografo; un direttore commerciale che quasi per piacere prestò un suo scatto ad un amico grafico. Con quella che ancora una volta definiamo casualità si accorse, però, che le sue fotografie piacevano, che i punti di vista che Fernando assumeva nei suoi scatti rubati erano comuni ad altre persone. Questa immedesimazione, questa empatia, nascono da piccoli ritratti di realtà autentica, che colpiscono proprio per il loro essere genuini, attimi di un secondo e in totale balia della spontaneità.

Se anche voi siete quindi alla ricerca di uno sguardo umano, caldo, che sia capace di aprirvi qualche orizzonte in più e farvi vedere l’inconsueto, l’inaspettato, passate in via Montanini 118. Fino al 12 maggio 2017, dal mercoledì al sabato dalle 16 alle 20, la domenica dalle 10 alle 13. Non ve ne pentirete.

Elisa Carioni

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