La 10a edizione della Notte della Poesia all’Unistrasi

Sarebbe troppo facile strumentalizzare la Notte della Poesia dell’Università per Stranieri per fini politici. Cosa c’è di meglio di un evento dedicato alla poesia internazionale per fare propaganda di qualsiasi tipo? Non voglio soffermarmi su questo, ma sul ruolo della poesia nel 2019.

La Notte della Poesia, giunta alla 10a edizione e dedicata alla memoria di Sara, dottoranda dell’Unistrasi scomparsa a marzo, è una vera e propria festa della cultura. Non ci sono solo poesie, infatti, ma anche musica e balli tradizionali; quest’anno è stata anche inserita una mostra di opere d’arte realizzate dagli studenti e di alcune poesie del MEP. La serata vedeva anche la collaborazione del Siena Jazz.

Non c’è spazio per le formalità, i ringraziamenti e i giri di parole di riconoscenza: si parte subito con le letture. Decine di lingue dai più diversi paesi del mondo si sono succedute man mano sul podio dell’Aula Magna per bocca degli studenti internazionali che frequentano l’ateneo e di quelli italiani che si sono presi l’impegno di parlare una lingua straniera e impararne la cultura.

Ciò che ogni poesia ha portato con sé, infatti, era la cultura di quel paese, la sua storia, le sue lotte e le sue conquiste. Abbiamo quindi un poeta coreano, ma anche turco o palestinese o tedesco, incarcerato per motivi politici; un poeta catalano che unisce parole e colori; uno persiano, o greco, o mongolo, che scrive dell’amore in tutte le sue forme; una poetessa siriana, o russa, libanese, filippina, portoghese, che descrive la condizione femminile nel proprio paese. Un caleidoscopio di temi intervallati da muwashshah, jazz, tango e danze tipiche camerunensi.

Ma che importanza ha la Notte della Poesia nel nostro contesto storico? Non si tratta semplicemente di una serata dove alcuni studenti leggono qualche verso: è un’occasione per molti di loro di presentare la propria cultura e le proprie tradizioni. Pettinature, abiti, gestualità indicano qualcosa che è diverso dalla nostra concezione della vita ma che non per forza è più o meno corretta. I sorrisi, la commozione, la serietà indicano la gamma di emozioni provate da chi, lontano da casa, ne rievoca i suoni, i colori, i riti. E a noi viene concesso uno spiraglio su un mondo lontanissimo.

Questo è il ruolo della poesia nel 2019: rievocare una cultura e farci sentire a casa. La letteratura è una delle più alte espressioni dell’interiorità umana; tramite la parola l’uomo riesce a comunicare, a costruire e presentare un mondo, una sensazione, una storia, un’idea. Le parole possono essere un’arma potente o la scintilla che fa scoppiare la bomba. La poesia unisce popoli lontani e individui soli in mezzo a un mondo straniero. Per questo si continua a studiare la letteratura, in barba a chiunque dica che non sia utile. E permettetemi una piccola nota politica a margine: è impossibile essere razzisti se si assiste a un evento come la Notte della Poesia.


Federica Pisacane.

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